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Il presidio

Otto anni dal rogo Bertè. Un presidio davanti alla ex azienda dei rifiuti

Lo smaltimento è stato approvato, ma non è ancora partito. La protesta di Rifondazione e degli ambientalisti

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

06 Settembre 2025 - 20:47

Dopo otto anni dal tremendo rogo del 6 settembre 2017 ancora non si è mosso nulla. I rifiuti bruciati - secondo la giustizia dolosamente - dall’ex titolare dell’azienda Vincenzo Bertè sono ancora presenti. Un finanziamento per lo smaltimento, però, è stato approvato dalla Regione Lombardia e destinato al Comune di Mortara che dovrà provvedere, in questa fase iniziale, a smaltire la montagna di rifiuti combusti rimasti. Sono 3403 le tonnellate di rifiuti da rimuovere nel primo lotto d’intervento nell’area: circa un terzo del totale per una spesa di 1.786.200 euro, quasi tutta finanziata dalla Regione, con un piccolo contributo del Comune, che si farà carico di 26.600 euro di spese.

Oggi pomeriggio, sabato 6 settembre, (come è successo negli anni precedenti) si è tenuto un presidio davanti all’azienda organizzato dal Partito di Rifondazione Comunista e associazioni ambientaliste. Hanno parlato, ricordando la vicenda che era finita sulle cronache di tutti i giornali e telegiornali (non solo nazionali) il consigliere comunale del partito Giuseppe Abbà, il responsabile dei giovani comunisti Max Farrel, Adriano Arlenghi e Luigi Baratti (Wwf) per gli ambientalisti e Sergio Baroni di Futuro Sostenibile.

I temi trattati sono noti: «L’incendio devastante del 6 settembre 2017 è ancora una ferita aperta - hanno spiegato negli interventi - Sono passati otto anni e solo di recente è stato annunciato lo stanziamento dei fondi per la bonifica che sarà pagata con soldi pubblici, non da chi ha inquinato e speculato. Eppure, nonostante le risorse disponibili, nessuno sa quando i lavori cominceranno davvero. Nel frattempo l’area resta contaminata, un rischio per l’ambiente e la salute (…) Inoltre serve allargare il discorso. La Lomellina ha tantissimi ampliamenti di impianti inquinanti che avranno una ripercussione sul territorio. Chiediamo che non sia più trattata come la pattumiera della Lombardia».

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