Cerca

l’indagine

Gropello Cairoli, gestione illecita di rifiuti speciali utilizzati nel cantiere del polo logistico: perquisizioni e sequestri


I controlli dei carabinieri forestali scattati dopo una segnalazione del comune di Dorno

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

17 Settembre 2025 - 12:48

Gropello Cairoli, gestione illecita di rifiuti nel cantiere del polo logistico: perquisizioni e sequestri


Gestione illecita di rifiuti speciali. È questa l’ipotesi di reato formulata nell’ambito dell’indagine che riguarda l'insediamento logistico di Gropello Cairoli. Nelle prime ore di oggi, mercoledì 17 settembre, i carabinieri del Gruppo forestale di Pavia hanno eseguito una serie di perquisizioni e sequestri. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Pavia e seguita dal sostituto procuratore Valentina Terrile, coinvolge i rappresentanti legali della Cossali Group Srl e della Impresa Cossali Srl.

Secondo quanto accertato finora, le verifiche hanno riguardato quattro sedi, due delle quali appartenenti a società terze: la Engineering 2K Spa, con sede ad Assago (Milano), e la Tecnostrade Srl di Treviglio (Bergamo). Entrambe operano come esecutrice e subappaltatrice dei lavori del nuovo polo logistico di via Pavia, commissionati dalla Valtidone Logistic Development Srl (VLT). Su disposizione della Procura è stata inoltre acquisita documentazione presso il comune di Gropello Cairoli e sono stati effettuati campionamenti nel cantiere e in un’area agricola utilizzata come deposito di materiali ritenuti sospetti.

L’indagine è partita da una segnalazione del comune di Dorno ed è stata sviluppata dal Nucleo carabinieri forestale di Mortara con il supporto di Arpa Lombardia (dipartimenti di Lodi e Pavia). Gli accertamenti hanno portato alla scoperta di un deposito non autorizzato di inerti in un’area di proprietà della Immobiliare Arianna Srl, concessa in locazione alla Cossali Group.

I materiali, provenienti da un impianto di trattamento rifiuti della stessa società, avrebbero dovuto essere sottoposti a specifici trattamenti per ottenere la qualifica di “end of waste” (cessazione della qualifica di rifiuto). Nel caso in esame, però, «considerata l’eterogeneità delle dimensioni dei materiali, erano da considerarsi ancora rifiuti», è spiegato nella nota. Dalle verifiche sarebbe inoltre emerso l’impiego di questi materiali in aree di cantiere. Per questo motivo la Procura ha autorizzato perquisizioni e sequestri, con l’obiettivo di raccogliere elementi utili a confermare le ipotesi investigative.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400