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Dopo due anni

Fiaccolata per ricordare i maiali uccisi: ieri sera 500 persone a Zinasco

Antefatto: nel 2023 erano stati abbattuti nove capi durante l'epidemia di peste suina africana

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

21 Settembre 2025 - 16:11

Fiaccolata per ricordare i maiali uccisi: ieri sera 500 persone a Zinasco

Erano più di 500 persone quelle che ieri sera, sabato 20 settembre, erano a Zinasco per la fiaccolata in ricordo dei nove maiali uccisi il 20 settembre 2023 nel rifugio “Cuori liberi” di Sairano, frazione di Zinasco, e i loro 31 "compagni" che nei giorni precedenti furono vittime della peste suina africana, Ad organizzarla ieri sera, partendo dal cimitero della località pavese, è stata la Rete dei santuari di animali liberi in Italia



«Stavano bene e resistevano al virus quando furono strappati alla vita. Uccisi dallo Stato, con un intervento violento e disumano che ignorò ogni possibilità di tutela, ogni voce contraria, ogni evidenza scientifica, per tutelare il profitto - ha ricordato Sara D’Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari -. Due anni dopo non rimane solo un ricordo: la nostra memoria ha fatto crescere la lotta, la consapevolezza, la determinazione per tutti gli animali rinchiusi, invisibili, sacrificabili. Quel giorno a Sairano è accaduto qualcosa che ha segnato per sempre la storia dei rifugi-santuari, la lotta antispecista, le coscienze di tante persone, quasi ventimila, che nelle settimane successive invasero le strade di Milano e Roma per protestare contro quella barbarie».


Il 20 settembre di due anni fa l'ordine di uccidere i 9 maiali arrivò dal commissario della peste suina africana e da Regione Lombardia. A niente valse la resistenza di decine di attiviste e attivisti barricati nel rifugio per impedire l'irruzione delle forze dell'ordine. «A distanza di due anni - ha concluso Sara D’Angelo - non abbiamo avuto alcuna garanzia da parte del Governo per gli animali ospitati nei rifugi, nessuna deroga o protocollo sanitario specifico per strutture riconosciute dallo stesso Ministero della salute non equiparabili ad allevamenti. Una nuova strage è quindi possibile». 

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