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La sentenza

I vigili di Cassolnovo assolti dalle accuse in Tribunale a Pavia

Il dispositivo della sentenza pronunciato oggi (giovedì). L'avvocato Fabio Santopietro chiederà il loro reintegro immediato

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

25 Settembre 2025 - 15:31

I vigili di Cassolnovo assolti dalle accuse in Tribunale a Pavia

I vigili assolti e il Comando di Cassolnovo

Erano imputati la ex comandante della polizia locale di Cassolnovo Maria Grazia Pietrapertosa, 63 anni di Vigevano e il suo vice Luigi Critelli, 47, pure di Vigevano. Il dibattimento è terminato oggi, giovedì, davanti al Tribunale di Pavia in sezione collegiale presieduto dal giudice Fabio Lambertucci. I due erano accusati di concussione, falso in atto pubblico, stalking e induzione indebita. Nel procedimento che si è concluso oggi è stato lo stesso pubblico ministero Stefano Civardi a chiedere l'assoluzione. Poco prima avevano deciso di testimoniare rilasciando la loro versione dei fatti entrambi gli accusati. Dopo le parti civili è stata la volta dell'arringa difensiva degli avvocati Paolo Larceri e Fabio Santopietro. Quindi la camera di consiglio e la lettura del dispositivo della sentenza. I due agenti sono stati assolti con formula piena per non aver commesso il fatto. 

L'avvocato Fabio Santopietro

«Hanno perso il posto di lavoro e sono stati sottoposti a una gogna mediatica non indifferente. Inoltre hanno dovuto subire gli arresti domiciliari - spiega l'avvocato Fabio Santopietro - chiederò immediatemente il loro reintegro. Devo senza indugio rimarcare anche il coraggio e la lucida ricostruzione del pubblico ministero, che ha chiesto lui stesso l'assoluzione. Le accuse sono cadute a una a una durante il dibattimento e l'ascolto dei testi. Alcuni particolari hanno fatto la differenza ad esempio il fatto che la comandante avesse fatto notare che mancavano dei proiettili e per questo avrebbe dovuto prendere dei provvedimenti, ma non ha accusato nessuno in particolare. Un camion che era senza revisione era invece in un periodo di proroga. Le moto sequestrate erano già al comando quando Maria Grazia Pietrapertosa le ha viste. Sono dettagli che hanno consentito di ricostruire i fatto in modo diverso e di scagionare i due imputati da accuse gravissime». 

I fatti che hanno dato origine all'inchiesta e al processo risalgono a ottobre 2021 quando due ragazzi erano stati visti circolare a Cassolnovo e dintorni su moto da cross senza targa e non immatricolate. Sono stati identificati e le loro moto consegnate al comando vigili. La comandante avrebbe cercato di consigliare il modo migliore per uscire da quella situazione, che sarebbe stato quello di vendere le moto. Ma la madre di uno dei due si era portata un registratore e aveva poi consegnato la conversazione alla Procura. Sono seguite le indagini e gli arresti. Emerse anche una situazione tesa tra i vertici del comando e un agente. Il Comune si era costituito parte civile con l’avvocato Gianluigi Tizzoni.

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