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Delitto di Garlasco, perquisizioni a casa Sempio. Ipotesi di corruzione dell’ex Pm Mario Venditti

Una corresponsione di denaro per archiviare il procedimento. Indaga la procura di Brescia

Bruno Romani

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26 Settembre 2025 - 11:03

Delitto di Garlasco, perquisizioni a casa Sempio. Ipotesi di corruzione dell’ex Pm Mario Venditti

Giornalisti nei pressi casa dei Sempio a Garlasco

Tutto sarebbe riconducibile al 2017, quando, secondo la Procura, emergerebbe che agli inizi del mese di febbraio e dunque in concomitanza con le indagini conseguenti alla prima iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati per l'omicidio di Chiara Poggi, «fosse stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione al procuratore aggiunto Venditti di una somma di denaro correlata all'archiviazione del procedimento come ricavabile dalla scritta "Venditti gip archivia X 20.30 Euro”». L'archiviazione, si ricorda negli atti, è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal gip il 23 marzo 2017.

L'appunto con quella scritta era stato sequestrato lo scorso maggio a casa dei genitori di Andrea Sempio e i loro movimenti bancari dell'epoca della prima indagine della Procura di Pavia in cui il 37enne era accusato dell'omicidio di Chiara Poggi, furono incrociati con quelli degli zii, ossia le sorelle e il fratello del padre, i prelievi in contanti, e le intercettazioni da cui emergerebbe la «necessita "di pagare quei signori lì" con modalità non tracciabili». 

Per questo motivo dall'alba di stamani sono state eseguite perquisizioni dei carabinieri e della guardia di finanza in merito alle indagini sull'omicidio avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Si è trattato di perquisizioni a Pavia e Garlasco nelle abitazioni dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d'inchiesta sul caso aperto dalla Procura della Repubblica di Pavia. I carabinieri e i finanzieri sono coordinati dalla Procura della Repubblica di Brescia, che ha emesso i provvedimenti nell'ambito di un fascicolo che vede indagato l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. L'inchiesta per corruzione in atti giudiziari ha portato alle perquisizioni nelle dimore dell'ex procuratore, a Pavia, Genova e a Campione d'Italia, e nelle case di due appartenenti alle forze dell'ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Pavia.

Le perquisizioni nelle dimore dell'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, a Pavia, Genova e Campione d'Italia (Como) dove Venditti è presidente del cda del Casinò, sono state eseguite dai carabinieri di Milano e dalla Gdf di Pavia. Altre perquisizioni sono avvenute a casa di Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari, i genitori di Andrea Sempio, a Garlasco e dove si è trasferito anche Andrea Sempio, che viveva a Voghera dopo l'apertura dell'inchiesta su di lui nel nuovo filone aperto dalla Procura di Pavia. Perquisizioni anche nei domicili dei tre zii da parte di padre di Andrea Sempio e a casa di due carabinieri in congedo che lavoravano nella sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale pavese quando era procuratore Venditti.

La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per corruzione in atti giudiziari nell'inchiesta di Garlasco. Per la pm Claudia Moregola e il procuratore capo Francesco Prete il magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio. All'ex procuratore sarebbe «stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione di una somma di denaro». Secondo la Procura di Brescia «le indagini condotte nel 2017 a carico di Andrea Sempio sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l'omissione, da parte della pg incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali». Sarebbero emersi «alcuni contatti opachi» con personale della sezione di pg, «e la breve durata dell'interrogatorio di Andrea Sempio» lascia trasparire «la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri». Secondo la procura di Brescia, «tra i passaggi intercettati non trascritti vi era riferimento» di Giuseppe Sempio, padre di Andrea, alla necessità di «pagare quei signori lì» con modalità non tracciabili. Da qui la necessità dei pm bresciani di «comprendere perché fu omessa la trascrizione di quelle frasi di forte valenza indiziaria e soprattutto perché fu omessa una verifica bancaria allo scopo di cercare di ricostruire chi fossero i beneficiari effettivi di quei pagamenti e la loro causale». La Procura ha affidato indagini alla Guardia di Finanza da cui sarebbero emerse «movimentazioni anomale» avvenute tra dicembre 2016 e giugno 2017. «Le zie paterne di Andrea Sempio hanno emesso assegni per 43.000 euro a favore del fratello Giuseppe e nel medesimo periodo Giuseppe Sempio e Andrea Sempio hanno effettuato prelievi in contanti per 35.000 euro del tutto incongrui rispetto alle loro ordinarie movimentazioni bancarie».

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