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Caso Garlasco

L'Ordine degli avvocati di Pavia segnala Lovati al Consiglio di disciplina

Ieri la presa di posizione della Procura di Pavia, che ha smentito alcune dichiarazioni del legale finite in una puntata di Falsissimo, il programma YouTube di Fabrizio Corona

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

09 Ottobre 2025 - 18:00

Ordine degli avvocati di Pavia segnala Lovati al Consiglio di disciplina

L'avvocato Lovati davanti alla casa della famiaglia Sempio durante le perquisizioni del 26 settembre (foto di Jose Lattari)

Continua la bufera sull’avvocato Massimo Lovati – difensore di Andrea Sempio, il 37enne indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi – dopo le dichiarazioni rilasciate nel corso dell’ultima puntata di Falsissimo – il programma di YouTube condotto da Fabrizio Corona – che era dedicata proprio al caso Garlasco. Dopo la presa di posizione della Procura di Pavia, che ieri in una nota ha smentito alcune sue affermazioni, l’Ordine degli avvocati di Pavia lo ha segnalato al Consiglio distrettuale di disciplina di Milano.

«Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Pavia - sottolinea la nota diffusa dall’Ordine -, nell'esercizio dei poteri attribuitigli dalla legge in materia di vigilanza sulla condotta degli iscritti e di impulso all'azione disciplinare (poi di competenza del Consiglio distrettuale di disciplina), ha deliberato nell'adunanza del 6 ottobre la segnalazione al CDD (Consiglio distrettuale di disciplina) di Milano di comportamenti suscettibili di valutazione sotto il profilo disciplinare in riferimento a dichiarazioni e condotte dell'avv. Massimo Lovati, connesse all'attività dello stesso quale difensore del sig. Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale che lo riguarda. Il Consiglio dell'Ordine ha costantemente esercitato le proprie funzioni senza darne pubblica diffusione e si trova nella necessità di dover diramare il presente comunicato solo a fronte delle numerose segnalazioni da parte di cittadini e di colleghi, anche iscritti ad altri Fori, atte a sollecitare l'attivazione di procedimenti disciplinari».

Il comunicato prosegue: «Tali segnalazioni – si legge ancora – danno per scontato, contrariamente a quanto accaduto, che la mancata esternazione di provvedimenti di competenza del Consiglio dell'Ordine equivalga a inerzia da parte dello stesso. Ritenuto di aver chiarito quanto strettamente indispensabile a rispondere alle innumerevoli sollecitazioni pervenute, si invitano tutti i colleghi allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e, in particolare, all'osservanza dei doveri di dignità, probità e decoro propri della professione di avvocato».

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