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14 Ottobre 2025 - 12:32
Un’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Milano ha portato all’arresto di quindici persone (12 in carcere e 3 ai domiciliari) accusate di aver gestito un vasto traffico internazionale di cocaina. L’indagine – condotta dai finanzieri del Comando provinciale Milano e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza – ha messo in luce una rete che univa esponenti della ’ndrangheta e della camorra e che operava tra la Lombardia e la Calabria utilizzando messaggi criptati e sfruttando «contatti con appartenenti alle consorterie criminali campane e albanesi». Le perquisizioni sono ancora in corso nelle province di Milano, Pavia e Reggio Calabria, con il supporto delle unità cinofile cashdog e antidroga delle Fiamme Gialle.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, gli indagati «hanno diretto, finanziato e organizzato il traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal Sudamerica». Sono emersi «collegamenti tra gli indagati e organizzazioni criminali, anche di matrice albanese, con ramificazioni in Nord Europa e Sud America, in grado di importare consistenti quantità di droga da distribuire nelle principali piazze di spaccio della Lombardia, per poi reimpiegare i proventi illeciti in ambito internazionale». Le indagini hanno inoltre rivelato «l’esistenza di un saldo rapporto tra rappresentanti delle ’ndrine “Papalia-Carciuto”, “Marando-Trimboli” e “Barbaro ’U Castanu” e un gruppo criminale di matrice camorristica, satellite del clan “Di Lauro” di Napoli».
Ogni componente del gruppo, spiegano gli investigatori, avrebbe ricoperto «allo stesso tempo un ruolo di fondamentale importanza in altre consorterie ovvero nel campo del narcotraffico di elevato spessore». È emerso inoltre «come entrambe le parti in gioco (organizzatori e stabili acquirenti), siano state portavoce di autonome organizzazioni dedite al traffico di cocaina». In dodici mesi, si stima siano stati movimentati volumi di cocaina per un valore di 18 milioni di euro.
Il procuratore Marcello Viola ha sottolineato «la caratura criminale» dei componenti, tutti legati ad ambienti di criminalità organizzata, diversi dei quali già arrestati in passato nel corso di indagini per narcotraffico e associazione mafiosa.
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