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il sinistro stradale in provincia di cremona

Carabiniere di Pavia muore in un incidente. Il ricordo dei colleghi

La vittima è il maresciallo maggiore Davide Fadenti, 52 anni, in servizio al Nucleo investigativo. Laureato in psicologia, si occupava di reati da codice rosso

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

16 Ottobre 2025 - 13:57

Carabiniere di Pavia muore in un incidente. Il ricordo dei colleghi

Un tragico incidente è costato la vita a Davide Fadenti, carabiniere di 52 anni, originario della provincia di Cremona e in servizio al Nucleo investigativo di Pavia, dove si occupava di reati da “codice rosso”. Il maresciallo maggiore è morto nella serata di mercoledì a Cremosano (Cremona), dopo essere rimasto schiacciato tra la portiera del suo furgone e un palo della luce.

L’incidente è avvenuto in via Campagnola, nei pressi del cimitero del paese, una zona di campagna che il 52enne frequentava spesso per portare a spasso i cani. Intorno alle 19, il militare avrebbe parcheggiato il suo furgone per scendere dal mezzo, ma il veicolo ha iniziato a muoversi. Avrebbe cercato di fermarlo, ma la portiera, rimasta aperta, ha urtato un palo della luce e si è richiusa di colpo, schiacciandolo. Sul posto, allertati da un passante, sono intervenuti i soccorsi del 118, ma per il 52enne non c’è stato nulla da fare nonostante i tentativi di rianimarlo. La dinamica dell’incidente è ora al vaglio delle forze dell’ordine. 

Davide Fadenti si era arruolato nel 2000 ed era arrivato a Pavia nel 2005; per dieci anni alla Stazione di Belgioioso, dal 2015 aveva iniziato a lavorare al Nucleo investigativo dove, «anche grazie alla sua laurea in Psicologia e a Master di secondo livello in Scienze criminologiche-forensi, è stato punto di riferimento quale militare addetto ai rilievi tecnici e al repertamento, in particolare nei casi di crimini violenti».

«Ma ancor di più – è spiegato nella nota del Comando provinciale di Pavia –, i colleghi lo ricordano per il suo quotidiano, costante e professionale impegno nella gestione e lotta ai reati in materia di violenza di genere, per cui Davide Fadenti aveva una preparazione specifica di eccezionale spessore. Oltre che per le sue indubbie doti professionali, i colleghi e amici più stretti lo ricordano per la sua umanità, la sua gentilezza e il suo innato ottimismo nell'affrontare anche le situazioni più difficili. Aveva sempre una parola gentile per tutti, inflessibile con chi maltrattava, abusava o usava la violenza sui soggetti più fragili, ma un amico sincero, leale e sempre disponibile per chi ha avuto il privilegio di stargli accanto e conoscerlo». 

«I carabinieri del Comando provinciale di Pavia e gli amici del Nucleo investigativo di Pavia – si legge nel comunicato stampa – si stringono ora attorno alla famiglia, facendo sentire tutta la loro vicinanza e il loro affetto. Un messaggio corre ora nei corridoi del suo reparto: "Continueremo con lo stesso impegno la tua missione. Grazie Davide!"».

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