Cerca

L'avviso

Allarme dell’ordine degli avvocati di Pavia: strutture e organico al collasso negli uffici dei giudici di Pace

Un comunicato diffuso oggi illustra la preoccupante situazione a Pavia, Voghera, Vigevano e Abbiategrasso

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

24 Ottobre 2025 - 23:31

Allarme dell’ordine degli avvocati di Pavia: disagio strutturale e di organico per gli uffici dei giudici di Pace

Il Tribunale di Pavia

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pavia ha emesso oggi un comunicato con il quale intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla situazione di profondo e strutturale disagio in cui versano gli Uffici del Giudice di Pace del circondario di Pavia, al limite del collasso organizzativo e funzionale.

Ci sono carenze croniche e numeri allarmanti. Il personale effettivamente in servizio risulta nettamente inferiore rispetto a quanto previsto dalla pianta organica.

A Pavia attualmente l’ufficio è servito da 3 Gop (dopo essere stati per lungo tempo solo 2), con una copertura di 1/3 rispetto ai 9 magistrati onorari previsti. In data 18.6.2025 è stata deliberata la nomina di altri 3 magistrati e si è in attesa della loro immissione in possesso nelle nuove funzioni. L’ufficio opera anche con un organico di personale ridotto, composto da 2 funzionari, 1 cancelliere, 2 assistenti giudiziari, 1 operatore e 1 ausiliario. Restano scoperti i posti di un cancelliere, un assistente giudiziario, un operatore e un ausiliario. Le risorse attualmente disponibili sono del tutto insufficienti rispetto ai carichi di lavoro, che comprendono procedimenti civili, penali (Gip, dibattimento, esecuzione), in materia di immigrazione, recupero crediti, spese di giustizia e attività amministrative. Solo i magistrati dispongono di PC portatili; il personale amministrativo ne è sprovvisto, ostacolando anche eventuali modalità di lavoro agile. L’aula penale non è informatizzata.

A Vigevano l’ufficio è attualmente servito da soli 2 magistrati, pari al 50% della dotazione prevista dalla pianta organica (4 unità). Il personale di servizio consta di 5 unità: un funzionario, un cancelliere, un assistente giudiziario, un operatore giudiziario e un ausiliario.

 A Voghera: l’organico prevederebbe la presenza di 4 Magistrati. In realtà la sede è presidiata da un solo giudice onorario per il penale, affiancato per alcuni giorni alla settimana da un altro Gop che, per l’ingente carico di lavoro, è costretto a rinviare di un anno e mezzo o addirittura due anni i procedimenti civili. Per ovviare il problema del settore civile era previsto l’affiancamento, ad oggi mai attuato, a rotazione di 5 magistrati distaccati.

Ad Abbiategrasso: con competenza su 14 comuni, l’ufficio si avvale di personale amministrativo comunale (1 funzionario e 2 cancellieri), ma risulta vacante un posto di assistente giudiziario. È in servizio un solo magistrato onorario su 3 previsti dalla pianta organica. Sebbene informatizzato con dotazioni hardware e software adeguate, l’ufficio presenta criticità legate alla connessione internet e al funzionamento delle piattaforme informatiche. Tali carenze, già strutturali, si sommano a un incremento costante e significativo dei fascicoli: nell’ultimo anno si è registrata una marcata crescita delle controversie civili e delle richieste di decreto ingiuntivo, che l’attuale assetto organizzativo non è in grado di sostenere. In molti casi, le udienze vengono fissate a distanza di mesi o addirittura anni dal deposito del ricorso, compromettendo gravemente il diritto a una giustizia celere ed efficace. La carenza di personale amministrativo rallenta in modo critico tutte le attività fondamentali, dall’istruttoria al deposito atti, fino alle comunicazioni.

Le ricadute per cittadini, imprese e avvocati sono: 1) I tempi di definizione delle controversie, anche di modesto valore economico (crediti, contravvenzioni, cause condominiali), si prolungano in misura eccessiva, spesso per anni. 2) La riforma Cartabia, che attribuisce nuove e più ampie competenze al Giudice di Pace (estensione del valore delle controversie, danni da circolazione fino a 50.000 euro, cause condominiali), rischia di aggravare ulteriormente e in modo drammatico la situazione, in assenza di un adeguato potenziamento degli uffici. 3) L’attuale inefficienza del sistema mina il principio di prossimità della giustizia e priva cittadini e imprese di una risposta efficace, generando contenziosi pendenti e impugnazioni, con ricadute sull’intero sistema giudiziario. 4) Si assiste a una crescente perdita di fiducia nei confronti dell’istituzione giudiziaria, che rischia di compromettere la tenuta del servizio pubblico di giustizia.

Le cause della crisi sono ritardi strutturali nelle procedure di reclutamento e nomina dei giudici onorari, caratterizzate da eccessiva complessità e lentezza; scarsa attrattività della funzione onoraria, aggravata da compensi non adeguati, condizioni di impiego instabili e mancanza di tutele; insufficienza cronica di investimenti negli uffici del Giudice di Pace, con strutture spesso obsolete, dotazioni tecnologiche carenti e mancanza di personale amministrativo qualificato; assegnazione di nuove competenze senza contestuale rafforzamento degli organici e delle risorse logistiche e strumentali.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pavia rivolge un appello al Ministro della Giustizia, al Parlamento, al Consiglio Superiore della Magistratura e agli enti locali affinché si adottino con urgenza le seguenti misure: 1) Potenziamento immediato della pianta organica, mediante la nomina urgente dei giudici onorari mancanti in tutte le sedi scoperte. 2) Snellimento e accelerazione delle procedure di nomina, con tempi certi e modalità semplificate. 3) Riforma della magistratura onoraria, con adeguamento dei compensi e delle condizioni di servizio, per renderla una funzione realmente accessibile e sostenibile. 4) Introduzione di strumenti di supporto, tra cui personale amministrativo aggiuntivo, distaccamenti temporanei da altri uffici e attribuzione di funzioni ausiliarie a personale qualificato. 5) Differimento dell’entrata in vigore delle nuove competenze attribuite dalla riforma Cartabia, fino al completo adeguamento organizzativo degli uffici. 6) Investimenti strutturali e tecnologici, in particolare per l’informatizzazione degli uffici, la digitalizzazione dei procedimenti e la formazione continua del personale. 7) Attivazione di un sistema di monitoraggio pubblico, con pubblicazione periodica dei dati relativi all’organico, ai carichi di lavoro, ai tempi medi di definizione e allo stato degli arretrati.

Il Consiglio dell’Ordine invita i mezzi di comunicazione, le istituzioni locali e i rappresentanti della società civile a farsi interpreti di una situazione che rischia di compromettere un presidio essenziale per la tutela dei diritti dei cittadini. La giustizia di prossimità costituisce un elemento fondamentale di coesione sociale e garanzia democratica, che non può essere sacrificato all’inerzia amministrativa o alla carenza di risorse. In conclusione la condizione in cui versano gli Uffici del Giudice di Pace del circondario di Pavia è ormai insostenibile. Un intervento tempestivo e strutturato da parte delle istituzioni è imprescindibile per evitare il blocco operativo degli uffici e la paralisi del servizio di giustizia sul territorio. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pavia si dichiara fin da ora disponibile a un confronto costruttivo con tutte le autorità competenti, al fine di contribuire al ripristino di condizioni adeguate di funzionalità, dignità ed efficienza del servizio giudiziario.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400