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Le indagini

Il Tribunale del Riesame di Brescia annulla le perquisizioni e dispone la restituzione dei dispositivi ai due ex carabinieri

Inchiesta Venditti: le motivazioni entro trenta giorni spiegheranno meglio. Le cause sarebbero "tecnico-procedurali"

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

24 Ottobre 2025 - 16:51

Il Tribunale del Riesame di Brescia annulla le perquisizioni e dispone la restituzione dei dispositivi ai due ex carabinieri

Il Tribunale di Brescia

Sarebbero motivi "tecnico-procedurali" quelli che hanno indotto il Il Tribunale del Riesame di Brescia ad annullare il decreto di perquisizione e sequestro di dispositivi elettronici ai due ex carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone. Il sequestro era stato eeguito lo scorso 26 settembre e i due ex militari assegnati alla polizia giudiziaria di Pavia, non sono indagati - stando agli atti - nel filone bresciano del caso Garlasco, quello che vede indagato per corruzione in atti giudiziari l'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. Quest'ultimo, secondo l'accusa, avrebbe preso soldi per scagionare Andrea Sempio nel 2017. Oggi Sempio è indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007. Come era già avvenuto lo scorso 17 ottobre, con l'annullamento del decreto dopo il ricorso di Venditti, anche ai due ex militari sono stati restituiti tutti i dispositivi elettronici che erano stati sequestrati. Stando alle indagini della Procura di Brescia, e in particolare al decreto a carico di Venditti, i due ex carabinieri avrebbero avuto contatti e incontri con Sempio nel corso delle indagini e ci sarebbero stati anche errori e omissioni nelle trascrizioni delle intercettazioni. I giudici del Riesame (presidente del collegio Giovanni Pagliuca), in particolare, hanno ordinato la restituzione dei dispositivi a Sapone e poi anche di chiavette, hard disk, pc, telefoni e altri strumenti elettronici sequestrati a Spoto, confermando, pero, per quest'ultimo "nel resto" il decreto sui sequestri documentali. I giudici del Riesame di Brescia si sono riservati di presentare le motivazioni dell'ordinanza entro trenta giorni.

 

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