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26 Ottobre 2025 - 13:36
Da sinistra: l'avvocato Aiello e l'ex procuratore aggiunto di Pavia Venditti
Non ci sarebbe stata alcuna notifica di un nuovo sequestro nei confronti di Mario Venditti, l’ex procuratore aggiunto di Pavia, attualmente indagato per corruzione in atti giudiziari dalla procura di Brescia. A ribadirlo oggi, domenica, è stato il suo legale Domenico Aiello dopo le notizie circolate nelle ultime ore in merito a un ulteriore sequestro di telefoni, computer e vari dispositivi informatici che sarebbe stato disposto nei confronti dell'ex magistrato. «Tutti i media hanno ripreso una notizia falsa, anche i Tg, diffusa ad arte con consapevole certezza di pubblicare una menzogna», ha dichiarato Aiello, criticando duramente la diffusione delle informazioni apparse sulla stampa.
L’avvocato ha parlato di «una delle più gravi irregolarità degli ultimi anni», definendo la vicenda «sintomatica della volontà di raccontare una storia diversa dalla verità, un copione utile a qualcuno». Ieri, sempre l'avvocato Aiello, aveva scritto una lettera al ministro della giustizia Carlo Nordio, denunciando una situazione di «regole sospese».
Secondo Aiello, inoltre, la nuova attenzione investigativa sul caso si fonderebbe su un «falso ideologico evidente», poiché «in presenza di una sentenza della Cassazione che parla di un solo autore dell’omicidio, non si possa o si debba indagare altri autori in concorso con l’assassino, prima ancora di ottenere la revisione della sentenza (revisione peraltro più volte tentata e non ottenuta)». L’avvocato ha ricordato che «ogni magistrato o pubblico ufficiale ha un preciso obbligo verso il Giudicato».
Il legale ha parlato di una situazione «surreale, kafkiana», in cui «istituti processuali secolari che presidiano libertà, garanzie e certezza del diritto» sembrano sospesi «per alimentare una narrazione morbosa e di parte, una voglia insaziabile di prime pagine in assenza di indizi e di rispetto per le forme del processo».
Aiello ha infine messo in dubbio il ruolo dei media in questa fase della vicenda giudiziaria: «Vale la pena chiedersi se questa indagine sia stata per decreto sottratta definitivamente alle aule, ai codici, e debba esser quindi condotta soltanto sui media e nei talk show». E ha concluso con toni ancora più duri: «Oramai ogni assassino con un giudicato sulle spalle sarà legittimato a reclutare cronisti sbadati, banditori e comparsisti. Ogni condannato potrà cercare la corruzione dell’accusatore o peggio ancora del proprio giudice».
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