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delitto di chiara poggi
28 Ottobre 2025 - 12:06
Al Salone della Giustizia di Roma, il ministro della Giustizia Carlo Nordio è tornato a parlare del caso di Garlasco, la vicenda giudiziaria riaperta a distanza di quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, per il quale è stato condannato in via definitiva il fidanzato Alberto Stasi. Senza entrare nel merito del fascicolo, Nordio ha sottolineato: «I cittadini assistono a un paradosso, ci sono delle inchieste parallele, una si è conclusa anni fa e una persona ha subìto anni di prigione, e una adesso che va in direzione opposta».
Il ministro ha osservato come, nel corso degli anni, la ricerca della verità giudiziaria possa diventare sempre più complessa. «Ci sono processi e indagini che vanno avanti perché la verità non si è mai trovata. A un certo punto bisognerebbe avere il coraggio di arrendersi, è difficilissimo dopo 20-30 anni ricostruire una verità giudiziaria», ha dichiarato.
Nordio ha però ribadito che, nonostante la complessità e le implicazioni del caso, la magistratura è tenuta ad agire secondo la legge: «L’azione penale però è obbligatoria, i pm che stanno seguendo questa seconda inchiesta sono persone serissime, e se sorgono dubbi sulla colpevolezza del primo imputato è giusto indagare».
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