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il caso
26 Ottobre 2021 - 17:07
VIGEVANO - Oltre un’ora di incontro questa mattina, a palazzo comunale: il sindaco Andrea Ceffa e i rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil e della Rsu aziendale sono finalmente riusciti a incontrarsi e concordano su un punto, che è poi quello essenziale: il calzaturificio Moreschi va salvato, si deve trovare un modo per mantenere la produzione a Vigevano, perché questo avrebbe anche grande valore e significato per tutto il territorio. Per raggiungere questo obiettivo i sindacati propongono all’azienda un percorso di formazione e riqualificazione del personale che eviti il ricorso all’esternalizzazione del lavoro. Per l’amministrazione comunale, inoltre, ci sono strumenti, anche economici, forniti dalla Regione per intervenire su situazioni simili e su tutto il settore calzaturiero in grande sofferenza.
All’incontro in municipio tenutosi nella sala giunta (nella foto sotto) erano presenti Michele Fucci (Filctem Cgil), Maurizio Ferrari (Femca Cisl), Franco Torriani (Uiltem Uil) e i componenti della Rsu aziendale Domenico Caputo, Morena Olivieri, Sergio Currao e Francesca Carminati. Dall’altra parte del tavolo il primo cittadino che già dall’estate scorsa aveva detto di voler convocare a palazzo i sindacati. Prima di martedì si era svolto un incontro aziendale il 12 ottobre, riferiscono i sindacalisti, mentre Ceffa la scorsa settimana ha visto i vertici della organizzazioni sindacali provinciali (Debora Roversi per la Cgil, Elena Maga per la Cisl e Carlo Barbieri della Uil) per discutere di crisi e rilancio del territorio vigevanese e lomellino.
«Abbiamo espresso al sindaco tutte le nostre preoccupazioni sulla situazione della fabbrica e della sua valorizzazione: il fatturato non cresce e non si capisce che tipo di prospettive produttive ci saranno alla Moreschi», ha dichiarato Maurizio Ferrari a nome della delegazione sindacale al termine dell’incontro. «Dobbiamo intervenire sulla formazione riqualificazione dei lavoratori - ha proseguito Ferrari - perché la produzione rimanga sul territorio e i lavoratori siano pronti ad affrontare anche una diversificazione del prodotto. Noi siamo disponibili ad aprire un tavolo di confronto e valutare nuovi progetti che, come ci ha riferito il sindaco, potrebbero coinvolgere la Regione». Un percorso già proposto all’azienda nell’incontro del 12 ottobre. «Ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta - dice Ferrari - Attendiamo una proroga della cassa Covid ma bisogna iniziare a valutare il dopo e anche su questo abbiamo suggerito di estendere i contratti di solidarietà dal 20% delle ore lavorate al 50% purché quelle restanti siano utilizzate per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori».
Secondo Ceffa si potrebbe ricorrere al neonato strumento regionale degli "Accordi dil rilancio", che prende in considerazione progetti di sviluppo del territorio, per l'insediamento di nuove aziende e il mantenimento di quelle presenti
«È stato un incontro utile - ha detto il sindaco - Non si è parlato solo del caso specifico del calzaturificio Moreschi, ma delle difficoltà di tutto il settore. I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione sul futuro dell’azienda, ma inquadrando il ragionamento all’interno della situazione territoriale, con un atteggiamento molto costruttivo. Condividiamo l’obiettivo di fare tutto il possibile perchè la produzione Moreschi rimanga in città e credo che si possa lavorare per questo coinvolgendo anche la Regione, che proprio in questi giorni ha varato una serie di misure di sostegno alle imprese e all’economia lombarda». Ceffa fa riferimento in particolare allo strumento appena approvato dalla Giunta regionale, degli “Accordi di rilancio”, una manifestazione di interesse che mira ad attuare programmi di rilancio socioeconomico, la realizzazione di opere, interventi a carattere pubblico che accompagnino e facilitino l’insediamento di nuove attività economiche, il mantenimento e l’ampliamento di attività già presenti sul territorio.
Da Roma arrivano intanto voci rassicuranti sulla proroga del blocco dei licenziamenti in tutto il settore tessile-moda-calzaturiero, che dal 31 ottobre dovrebbe essere spostato dal Governo Draghi fino alla fine dell’anno, offrendo oltre al tempo anche altre 13 settimane di “cassa Covid”. Gli ammortizzatori sociali stanno per ora mantenendo a galla i livelli occupazionali della Moreschi. I rappresentanti sindacali presenti martedì mattina all’incontro con il sindaco Ceffa testimoniavano che in fabbrica, in questi giorni, lavorano solo una ventina di persone e circa 150 sono ancora a casa, ormai da oltre un anno.
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