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Da Vinitaly l'allarme di Coldiretti sull'etichettatura del vino

Fino a mercoledì la 55esima edizione della manifestazione vinicola a Veronafiere, con 4.000 aziende da 30 nazioni. L’industria vitivinicola nazionale vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mila imprese con circa 870mila addetti.

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

03 Aprile 2023 - 11:26

Da Vinitaly l'allarme di Coldiretti sull'etichettatura del vino

Non si cancellano diecimila anni di storia del vino che rappresenta uno degli alimenti più antichi sulle tavole di tutto il mondo, ora messo a rischio da scelte e politiche insensate. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’apertura nel proprio stand al Vinitaly della prima mostra sulla Storia millenaria del vino, dalle antichissime origini nel Caucaso fino alla stazione internazionale orbitante Iss passando per popoli, artisti, scrittori, scienziati e condottieri. 

Un'iniziativa della Coldiretti per contrastare il tentativo di demonizzare il consumo di vino attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione o l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea.

Un approccio ideologico che colpisce un prodotto che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti il cui effetti benefici sono stati raccontati nel corso dei secoli.

VINITALY - LA SCHEDA

 Vinitaly è il più importante salone dedicato al vino e ai distillati. Oltre 4.000 le aziende espositrici da più di 30 nazioni, 100mila metri quadrati espositivi netti, con 17 padiglioni occupati. Sono i numeri della 55ª edizione della manifestazione che ribadisce il proprio ruolo di principale piattaforma b2b internazionale del prodotto vitivinicolo. 

Il numero di operatori attesi soltanto dall’estero conta di superare le 25mile presenze, da oltre 130 paesi (dato 2022).

Intanto, è già record con 1.000 top buyer da 68 nazioni in arrivo a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con ICE Agenzia, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Un’edizione di Vinitaly, quindi, a tutto business, con oltre 10mila appuntamenti d’affari già fissati prima dell’inizio della rassegna tra aziende e professionisti del comparto, grazie al sistema di matching online. In contemporanea a Vinitaly sono in programma gli altri due saloni professionali Enolitech e Sol&Agrifood, che portano il totale espositivo in quartiere a più di 4.400 aziende.

 

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia il vino italiano rappresenta il campione dell’export made in Italy, delle 4A (Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione), con una bilancia commerciale in attivo di 7,4 miliardi di euro. L’industria vitivinicola nazionale vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mila aziende con circa 870mila addetti.

L'INDAGINE

Per l’84% degli italiani un consumo moderato di vino fa bene alla salute. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti e Centro studi Divulga presentata sempre al Vinitaly. Quasi un italiano su tre (32%) ritiene che con scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di sigarette si ridurrebbe il consumo di vino che è ritenuto da ben il 46% l’espressione della cultura nazionale e dei territori, secondo l’indagine Coldiretti/Centro Studi Divulga.

Circa la metà (42%) di chi non rinuncia al nettare di Bacco lo fa regolarmente, con punte del 49% se si considerano gli individui con un elevato livello di istruzione e del 46% degli ultra65enni secondo Coldiretti/Centro studi Divulga. La dimostrazione che nella cultura degli italiani il vino rientra a pieno titolo come componente della dieta mediterranea, che ha consentito al Belpaese di raggiungere cifre da record per quanto riguarda la longevità. 

Il più gettonato resta il vino rosso, preferito dal 48% dei consumatori – continua Coldiretti – superando il bianco (31%) e gli spumanti (12%), mentre il rosé viene indicato da un 8% e il restante predilige altro. La compagnia privilegiata di consumo del vino è la famiglia, secondo oltre la metà (51%) degli intervistati, mentre un altro 29% lo beve assieme agli amici. C’è poi un 13% – spiega Coldiretti – che predilige il vino quando è assieme al partner. Solo un 6% lo beve da solo. Le mura domestiche risultano dunque il luogo privilegiato di consumo, seguite da ristorante ed enoteche e bar.

Ma dove comprano il vino gli italiani? Secondo Coldiretti/Centro studi Divulga il luogo di acquisto principale è il supermercato (62%), mentre al secondo posto ci sono le cantine e i negozi aziendali con il 30%, seguite da enoteche, piccoli negozi di alimentari e discount, mentre il web calamita ancora solo un 5% degli ordini.

 

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