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VIGEVANO

Scattano 28 licenziamenti alla Moreschi. L'azienda ne aveva chiesti 35

Siglato un sofferto accordo in Regione tra azienda e sindacati su garanzie e spettanze per i lavoratori in uscita: 6 mila euro a testa come incentivo all'esodo

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

19 Luglio 2023 - 17:58

Scattano 28 licenziamenti alla Moreschi. L'azienda ne aveva chiesti 35

VIGEVANO - Si è chiusa con un accordo in extremis, messo a verbale in Regione, la procedura di licenziamento avviata nel maggio scorso dal calzaturificio Moreschi. Alla fine i lavoratori in esubero, che quindi verranno licenziati entro la settimana, sono 28 rispetto ai 35 indicati inizialmente. Per i 7 lavoratori “risparmiati” dalla mannaia della cessazione del rapporto ci sarà una ricollocazione interna.

L’accordo siglato martedì pomeriggio in Regione riguarda quindi i termini dell’uscita dei lavoratori, giudicati positivamente dalle organizzazioni sindacali nonostante l’amarezza per non essere riusciti a scongiurare la procedura di licenziamento per i 28 lavoratori in esubero. Ieri mattina l’intesa raggiunta con l’azienda a Milano è stata illustrata all’assemblea dei dipendenti del calzaturificio Moreschi.

Ecco gli impegni assunti dalla proprietà Moreschi che i sindacati hanno riferito ai lavoratori. Entro il 15 agosto sarà sistemata la situazione dei fondi previdenziali in arretrato (con un supplemento di indagine per quanto riguarda un pacchetto di ore festive). Le spettanze di fine rapporto (ferie, ecc) per i lavoratori in esubero saranno liquidate in un’unica soluzione e sarà aggiunta un’indennità sostitutiva per mancato preavviso. Il Tfr (trattamento di fine rapporto) sarà invece corrisposto in 3 rate a settembre, novembre e dicembre di quest’anno.

La parte più significativa di questo accordo conclusivo riguarda gli incentivi all’esodo strappati in sede di trattativa. Ai lavoratori andranno 6 mila euro netti a testa (7.800 lordi) che saranno corrisposti in due tranche, a settembre e ad ottobre. Queste le voci più significative emerse dall’ultimo incontro in Regione (la procedura si sarebbe conclusa senza possibilità di riapertura proprio martedì).

Anche il sindaco Andrea Ceffa è stato informato della conclusione della vertenza. «Non si può commentare positivamente una vicenda che vede la perdita di posti di lavoro - dice - ma è positivo che il numero dei licenziamenti sia stato ridotto e soprattutto che l’attività di un’industria storica del nostro territorio possa proseguire. Mi auguro che questo passaggio possa rappresentare per il futuro una prospettiva di ripartenza e di rilancio».

La vicenda iniziò nella tarda primavera 2022, quando la proprietà Moreschi, detenuta dal 2020 dal fondo svizzero Hurleys, annunciò l’intenzione di chiudere due reparti: orlatura e pelletteria, lavorazioni ormai effettuate all’esterno. Una scelta che significava, all’epoca, mettere sul piatto una cinquantina di esuberi. Attraverso diversi strumenti, dalla formazione per la ricollocazione e la cassa integrazione straordinaria, il numero dei lavoratori considerati in esubero si è ridotto infine a 35. Nel maggio scorso è partita, alla fine del periodo di cassa straordinaria, la procedura per il licenziamento collettivo, che vede quindi l’uscita di 28 lavoratori.

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