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11 Settembre 2023 - 17:01
C'è un dato che emerge in modo molto evidente dall’indagine sui supermercati di quest’anno: tutte le 35 catene analizzate hanno aumentato di molto i prezzi rispetto all’anno scorso, del 12,6% in media (a marzo 2023 rispetto a marzo 2022).
Nonostante il contesto di rincari, le possibilità di spendere meno ci sono: fino a 3.455 euro all’anno di risparmio per famiglia facendo la spesa nel discount con i prodotti meno cari. Questo dice l'indagine condotta da Altroconsumo, che ha considerato 1.200 i punti vendita e dalla quale sono scaturite le classifiche a livello nazionale e per più tipi di carrelli della spesa.
In uno scenario in cui l’aumento dei tassi di interesse fa salire il costo dei mutui, erodendo così i risparmi degli italiani e riducendo ulteriormente il potere d’acquisto dei consumatori, ogni strumento che aiuti le famiglie a risparmiare diventa prezioso. In particolare, il “carrello della spesa” fa parte di quelle necessità difficilmente comprimibili che rappresentano una voce consistente nel bilancio familiare e sui cui l’inflazione pesa maggiormente e stenta a ridursi.
Quest’anno più che mai, dunque, l’indagine supermercati di Altroconsumo arriva in soccorso del portafoglio degli italiani, aiutandoli a individuare le insegne risultate più convenienti nell’indagine sul territorio nazionale e a identificare in ogni città i punti vendita dove si può spendere di meno.
Grazie ai dati di Altroconsumo, che da sempre è dalla parte dei consumatori per aiutarli a compiere acquisti consapevoli e convenienti, una coppia con due figli, che spende mediamente 8.548 euro l’anno (dati Istat) può arrivare a risparmiare fino a 3.455 euro acquistando i prodotti in assoluto più economici in vendita nei discount.
L’indagine misura il posizionamento di prezzo dei punti vendita e delle catene della GDO sulla base di 4 possibili panieri di spesa (prodotti di marca, a marchio commerciale, più economici e misto), sintetizzando l’analisi di quasi 1.600.000 prezzi di tutti i prodotti presenti a scaffale in 125 categorie di prodotti alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona e alimenti per animali. La rilevazione è stata effettuata dal 7 marzo al 1° aprile 2023, in ben 1.203 negozi distribuiti in 67 città italiane.
Che l’inflazione si sia fatta sentire in quest’ultimo anno lo si vede chiaramente confrontando i prezzi dei prodotti presenti nell'indagine (rilevazione a marzo 2023) con quelli dello scorso anno, da cui emerge che la tipologia di punto vendita che ha aumentato maggiormente i prezzi sono i discount, con circa il 15% di aumento medio, rispetto ad un incremento del 5,2% registrato lo scorso anno (sul 2021). Avendo i discount minor margine sui prodotti, faticano di più a contenere l’aumento derivante dall’inflazione rispetto a Iper e Super, che infatti si attestano intorno all’11/12% di aumento medio. Ciò detto i discount restano comunque l’insegna più conveniente delle rilevazioni di Altroconsumo, dove poter fare la spesa.
Altroconsumo ha redatto in totale 4 classifiche per le catene nazionali (presenti in almeno 5 regioni italiane), dalle quali, per le prime tre, risulta:
Quali sono le città in cui una famiglia potrebbe risparmiare di più scegliendo con accortezza il punto vendita in cui fare la spesa? I dati di quest’anno ci dicono che Cremona è la città in cui le differenze di prezzo sono maggiori (25%), e dove di conseguenza le possibilità di risparmio sono più elevate, fino a quasi 2.000 € all’anno scegliendo il supermercato più economico; segue poi Mantova con un risparmio superiore ai 1.600 € annui. Mentre in altre quattro città italiane è possibile un risparmio superiore ai 1.300 €: rispettivamente Bologna (1.392€), Bergamo (1.378€), Roma (1.327€) e Reggio Emilia (1.309€). Le città in cui le differenze tra un punto vendita e l’altro sono meno elevate risultano invece Reggio Calabria, Messina, Cosenza e Caserta, con possibili risparmi annui inferiori ai 45 € di Caserta, 90€ di Cosenza e sotto i 160 € nelle altre due città.
Ma qual è la città con il primato del risparmio? L’indagine di quest’anno incorona Vicenza, dove si trova il supermercato con la possibilità di spesa minima più bassa, che in valori assoluti equivale a circa 5.833 euro: una differenza di quasi 1.000 euro all’anno rispetto alla spesa media di una famiglia italiana (6.780 euro all’anno). In generale le città più economiche, con spesa minima inferiore ai 6.000€ sono tutte del nord-est, zona che si conferma ancora una volta la più alta a livello concorrenziale. Mentre Sassari e Palermo risultano ultime in classifica e più care di Vicenza di quasi 1.000€ l’anno.
Nota metodologica
L’indagine di Altroconsumo ha preso in analisi un campione di 1.600.000 prezzi rilevati tra il 7 marzo e 1° aprile 2023 in 1.203 punti vendita, tra cui 714 supermercati, 149 ipermercati e 340 discount in 67 città italiane. Sono 125 le diverse categorie di prodotti esaminati, nello specifico alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona.
I prezzi sono stati elaborati ed è stato creato un indice che consente di capire qual è l’insegna più conveniente a seconda del tipo di spesa che si fa: una per la spesa con i prodotti più economici presenti sullo scaffale, una per la spesa con i prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale (del distributore o private label) e una per la spesa mista, che include tutti questi tipi di prodotto. Sono stati presi in considerazione iper e super dei quali sono stati visitati almeno 9 punti vendita e presenti in almeno 5 regioni. I discount invece, sono selezionati in base alla presenza su tutto il territorio nazionale. 100 Indica la catena più conveniente. Se l'indice è 110, per esempio, significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all'insegna più economica che ha, appunto, indice 100.
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