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La filiera della scarpa, quale futuro?

Se ne è parlato oggi, nella Sala del Duca del Castello di Vigevano, nel convegno organizzato da Assolombarda

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

27 Settembre 2023 - 22:39

La filiera della scarpa, quale futuro?

I relatori del convegno di oggi nel Castello di Vigevano

"La filiera della scarpa, la storia, la cultura del saper fare, il futuro" questo il titolo dell'incontro organizzato da Assolombarda - nell'ambito delle iniziative promosse per "Pavia Capitale della Cultura d'impresa 2023" - che si è svolto questo pomeriggio nella Sala del Duca del Castello di Vigevano. 

Gli interventi sono stati aperti da Nicola de Cardenas, presidente sede di Pavia di Assolombarda: «L’evento di oggi è un momento chiave nella manifestazione che abbiamo ideato per celebrare la cultura d’impresa nel nostro territorio, riconosciuto, a livello nazionale, da Confindustria, come Capitale della Cultura d’Impresa per il 2023 - ha esordito -. Una manifestazione che ha visto e sta vedendo una forte partecipazione da parte di tutto il tessuto imprenditoriale, da parte della società civile, da parte dei cittadini, con 40 eventi organizzati su tutto il territorio e la presenza di circa 5000 persone, di cui 2000 giovani».

Nicola de Cardenas, presidente sede di Pavia di Assolombarda

«E’ un momento chiave perché la filiera della calzatura di Vigevano rappresenta un unicum in Italia. Qui, in questa città, si producono macchine per lavorare e realizzare calzature ma anche scarpe che calcano le passerelle della moda e sono esportate in tutto il mondo. Si producono componenti e materiali dedicati alla calzatura (pigmenti, collanti, nuovi materiali). Vigevano è un distretto composto da numerose piccole e medie imprese che lavorano con elevati standard di artigianalità, sapere creativo, innovazione industriale. Una filiera che, per la sua struttura, valorizza qualità e autenticità, sostiene l’economia locale, è flessibile e quindi resiliente rispetto agli scossoni dei mercati, sottolinea la propria tradizione artigianale, ma nello stesso tempo è innovativa e sostenibile. Un saper fare che ha bisogno nel suo fisiologico ricambio generazionale, di nuove persone, ragazzi e ragazze che sappiano comprendere l’opportunità di raccogliere una importante eredità e di esser parte di questo mondo unico. Abbiamo proposto alla Provincia che il Distretto di Vigevano sia il prossimo oggetto del nuovo strumento regionale del Patto Territoriale delle Competenze e intendiamo sostenere gli investimenti sulla sostenibilità del territorio usufruendo delle politiche per le filiere che l’assessore regionale Guido Guidesi ha promosso. Vigevano non è forse più la Capitale  della Calzatura ma è la Capitale della Filiera della Calzatura. E poi c’è la visione dello sviluppo, che passa da questo luogo, il Castello di Vigevano, che riteniamo debba diventare un vero e proprio motore economico per il territorio, in grado di fondere cultura, tecnologia, sostenibilità. Abbiamo elaborato due progetti sinergici, uno per l’innovazione del Museo della Calzatura e uno per la trasformazione dello Shoe style Lab. Sul Museo della calzatura, abbiamo presentato un progetto di fattibilità e digitalizzazione che siamo convinti possa essere lo slancio definitivo a una struttura che celebri in maniera chiara e accessibile la nostra storia d'impresa e di imprese di cultura. Il secondo è il progetto per il potenziamento dello Shoe Style Lab, oggi fermo presso la Mascalcia del Castello, al fine di renderlo fruibile come LAB per la formazione di personale inoccupato, occupato, non soltanto rivolto alla calzatura, ma anche al pellame e ad altri componenti e diversi settori, con attrezzature per modellazione e stampa 3d».

Dopo i saluti istituzionali, la tavola rotonda "La varietà del distretto Meccano Calzaturiero e Calzaturiero vigevanese" ha registrato gli interventi di Massimo Biscaldi, amministratore delegato Giardini Spa; Davide Brambillasca, amministratore delegato Elachem Spa; Maria Vittoria Brustia, presidente di Brustia Alfameccanica Srl e presidente Assomac; Giovanna Ceolini, amministratore unico Parabiago Collezioni Srl e presidente Assocalzaturifici; Luigi Grechi, amministratore unico LGF Snc e presidente Confartigianato Imprese Lomellina; Massimo Martinoli, amministratore unico Cesare Martinoli Caimar Srl e vicepresidente gruppo moda Assolombarda; Cristina Roditi, chief product officer di Manolo Blahnik.

«Il fatto di essere un distretto che insiste su una zona contigua e ridotta, è una delle chiavi che permette ora, alle imprese locali, di essere sostenibili. Una filiera che genera lavoro, occupazione nei più diversi ambiti, una unicità che va preservata - ha detto Giovanna Ceolini, presidente Assocalzaturifici -. ll prodotto made in Italy deve essere sostenibile, e dobbiamo dunque trovare tutte le soluzioni per affrontare le richieste che vengono dall’Europa. Cimac è la chiave per la certificazione e la compliance verso le norme europee, un fiore all’occhiello non solo perché fa test sulle calzature e sui materiali, ma è diventato un driver sul tema della sostenibilità, a livello locale e di piccole imprese».

Da sinistra: Giovanna Ceolini, Maria Vittoria Brustia, Davide Brambillasca

«Il momento è favorevole affinché qualcosa cambi, in un panorama che è già unico. Siamo unici perché qui c’è tutto, c’è Cimac, una scuola, Ars Sutoria, frequentata da tutto il mondo, i materiali, il design, le macchine. Le macchine del meccano-calzaturiero che sono diventate un’eccellenza grazie alla spinta delle imprese calzaturiere: loro chiedevano qualità e innovazione e noi l’abbiamo portata - le parole di Maria Vittoria Brustia, presidente Assomac -. Un fermento che si vede anche dalla vicinanza e continuità dei progetti condotti assieme, tra le associazione di categoria, verso un ecosistema unito e proiettato verso il futuro. Certo è presente qualche sofferenza, ma il nostro è un settore che, per l’Italia, ha numeri positivi e in crescita. Assolombarda, che ha organizzato con noi il convegno di oggi, ci sostiene e può indirizzare nella progettualità, abbiamo raccolto anche una forte disponibilità da parte delle istituzioni, dal livello locale a quello regionale. Un distretto che cresce, può attirare nuovi investimenti, può continuare a essere capitale della calzatura».

Foto di gruppo dei relatori e organizzatori, presente anche il sindaco Andrea Ceffa

«Sono un outsider, non sono di Vigevano, ma conosco la realtà vigevanese da sempre - così Cristina Roditi, chief product officer di Manolo Blahnik - Manolo Blahnik è presente qui da più di trenta anni. Poi, nel 2018, si è presentata la splendida opportunità di acquisire direttamente un calzaturificio, Re Marcello. L’aspetto di artigianalità italiana rende fiero il nostro brand. Ci sono progettualità sulle quali stiamo confrontandoci, sul territorio, e siamo pronti a progetti concreti. Poter far scoprire ai giovani quanto sia bello fare scarpe sarebbe un successo enorme per noi: trasmettere e condividere la passione è fondamentale. La creatività è al primo posto».

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