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Vigevano

Caso Moreschi, domani sera il consiglio comunale aperto

Quindicesimo giorno di sciopero e di presidio dei lavoratori contro i 59 licenziamenti decretati dall'azienda. E stamattina è arrivata anche una troupe della Rai

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

13 Marzo 2024 - 18:21

VIGEVANO - Quindicesimo giorno di sciopero e di presidio davanti alla fabbrica per i lavoratori della Moreschi, alla vigilia del consiglio comunale aperto che si svolgerà domani sera (giovedì, dalle ore 20 in municipio).

Ieri mattina i lavoratori in lotta contro i 59 licenziamenti decretati dal fondo di investimenti svizzero che detiene la proprietà dello storico calzaturificio hanno ricevuto anche la visita di una troupe del Tgr lombardo, che ha realizzato un servizio andato in onda nei notiziari del pomeriggio e della sera. Poco più di un minuto nel quale si rievoca la Vigevano capitale della calzatura per narrare ora la scomparsa produttiva dell’ultimo marchio autonomo in un città ormai votata al contoterzismo per i brand della moda. «Qua eravamo quasi 400 e producevamo mille paia di scarpe al giorno. Ora siano rimasti in 60 e la produzione è zero», ha raccontato una lavoratrice al microfono dell’inviata Rai Luigina Venturelli.

Il caso Moreschi, a conferma del suo valore simbolico, è finito anche sulle pagine di diversi giornali nazionali, che hanno un po’ recitato il de profundis della Vigevano calzaturiera. Ma lavoratori e sindacati non si danno per vinti e lo spiegheranno a chiare lettere questa sera nel corso del consiglio comunale aperto. “Crisi del distretto calzaturiero di Vigevano. Opportunità di rilancio del settore e mantenimento della capacità occupazionale” è l’ordine del giorno scelto dal presidente dell’assemblea Claudio Vese. Ma, di fatto, il tema sarà il caso Moreschi. La scaletta della serata prevede un’introduzione dello stesso presidente Vese e del sindaco Andrea Ceffa. Sarà poi data la parola a sindacati e rappresentanze dei lavoratori per poi lasciare aperto il dibattito.

Ricordiamo che il consiglio comunale aperto, come da regolamento, “consente anche interventi dei rappresentanti di associazioni sociali, politiche o sindacali nonché dei singoli cittadini”, oltre - naturalmente - a quelli dei consiglieri comunali attualmente in carica. Un dibattito pubblico in piena regola, ma senza la possibilità di adottare alcuna deliberazione o impegno.

Ieri mattina, davanti alla Moreschi, c’erano anche diversi cittadini venuti a portare la loro solidarietà ai lavoratori. Unica forza politica presente era Rifondazione Comunista-Unione Popolare: «Abbiamo portato la nostra solidarietà alle lavoratrici e lavoratori Moreschi - dice Edoardo Casati - Mettiamo a disposizione i nostri militanti e i nostri iscritti per aumentare le ore di sciopero. Se mai volessero portare via le macchine dallo stabilimento ci troveranno, assieme alle persone coinvolte, per impedire questo vergognoso epilogo».

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