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La protesta degli operai Moreschi a Milano, le immagini

Questa mattina il presidio davanti al punto vendita del marchio in via Manzoni

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

29 Marzo 2024 - 12:57

La protesta degli operai Moreschi a Milano, le immagini

Il presidio dei lavoratori davanti al negozio Moreschi di Milano

MILANO - Una mattinata sotto la pioggia, in pieno centro a Milano, a protestare davanti al negozio di via Manzoni: bandiere, cartelli e volantini per i passanti: così gli operai della Moreschi raccontano la vicenda del calzaturificio vigevanese, che dagli oltre 200 addetti di soli quattro anni fa, sta andando verso la chiusura dello stabilimento, con il trasferimento della produzione in laboratori artigianali sparsi per l'Italia.

Ecco alcune immagini del presidio di questa mattina

IL TESTO DEL VOLANTINO DISTRIBUITO STAMATTINA A MILANO DAI LAVORATORI MORESCHI

COME DISTRUGGERE UN’AZIENDA Finisce a Vigevano l’era delle scarpe Moreschi, la nuova proprietà sposta la produzione chissà dove, e avvia la seconda procedura di licenziamento collettivo per 59 dipendenti, tutti addetti alla produzione. Chissà, se il fondatore Mario Moreschi che nel 1946 creò a Vigevano un’azienda che da subito si distinse per la produzione di scarpe di alta qualità, potesse immaginare una fine così triste della sua azienda che ha vissuto anni di gloria, portando il suo marchio di fama a livello internazionale. Mario Moreschi, Iniziò la sua esperienza con una decina di lavoratori fino a raggiungere il picco massimo di circa 400 occupati. La famiglia Moreschi, da sempre ha avuto un ‘alta considerazione dei suoi dipendenti, infatti, per la gente del territorio era davvero un’ambizione poter lavorare per la ditta Moreschi. All’interno dello stabilimento fu creato un asilo nido per i figli delle lavoratrici e un ottimo servizio mensa. Nel 2020 l’azienda è stata ceduta un fondo svizzero “Fondo Hurley” di cui detiene il 100% della proprietà e si contavano ancora 217 dipendenti, oggi i dipendenti sono 80 di cui 59 licenziati. Oltre un centinaio di persone si sono dimesse volontariamente, poiché da subito intuirono che non ci sarebbe stato futuro per loro e non avevano torto, tutto ciò, senza che l’azienda destasse alcuna preoccupazione su una dispersione di competenze e professionalità. La nuova proprietà non si è mai degnata di presentare un piano industriale più volte richiesto, dichiarò che era loro intenzione di sviluppare l’azienda e di intraprendere lavorazioni per conto terzi stipulando contratti con grandi firme del settore, tutte fallite miseramente. Mentre, la cosa certa, con l’avvento della nuova proprietà fu quella di chiudere l’asilo nido e il servizio mensa. In questi giorni abbiamo appreso che l’immobile della Moreschi è stato venduto a una società e contestualmente è stipulato un contratto di affitto con la nuova proprietà dell’immobile le cui rate di locazione non sono state mai pagate, tant’è che a settembre dovranno lasciare e liberare l’immobile e l’intera area. Com’è facilmente intuibile, l’intera vicenda sul piano industriale non ha nulla, riteniamo che la vera ragione di esternalizzare la produzione e chiudere l’azienda di Vigevano è frutto dell’operazione immobiliare/finanziaria, ovviamente tutto sulla pelle dei lavoratori. E’ una vera vergogna!! La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori continua...

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