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vigevano
03 Maggio 2024 - 18:08
VIGEVANO - Sarà lunedì mattina l'assemblea dei lavoratori Fiscatech a decidere se validare o meno la bozza di accordo raggiunta questa mattina alla sede di Assolombarda e sul quale si sta consumando una rottura tra i sindacati. Mentre Cisl e Uil sono disposti a sottoscrivere l'intesa, la Cgil prende le distanze.
L'azienda di via Oroboni, come è noto, ha chiesto a 57 lavoratori di trasferirsi alla sede di Cormons chiudendo contestualmente lo stabilimento di Vigevano. Un trasloco accettato solo da un numero esiguo di dipendenti (4-5 secondo i sindacati). Restava quindi la necessità di trovare un'intesa sull'uscita di quelli non disposti a trasferirsi e che l'azienda non licenzierà (in questi casi c'è la possibilità di dimissioni per giusta causa, quando la distanza supera i 50 chilometri).
Una trattativa in piedi da oltre due mesi, con tre incontri già svolti alla sede di Assolombarda di Pavia. L'ultimo questa mattina, che ha sancito la clamorosa rottura tra le sigle sindacali, con la Cgil che non considera soddisfacente la cifra proposta come una tantum di uscita dall'azienda.
Nel pomeriggio la segretaria provinciale della Filctem Cgil, Giovanna Currò, ha diffuso un comunicato con il quale spiega le sue ragioni:
"In data odierna si è svolto un ulteriore incontro con l’azienda Fiscatech per individuare soluzioni condivise per il trasferimento di tutte le maestranze presso lo stabilimento di Cormons (GO) Durante i vari incontri e diverse assemblee, abbiamo appreso che l’interesse al trasferimento riguarda solo 4/5 unità, per tutti gli altri, non per volontà, ma proprio perché impossibilitati al trasferimento a circa 500 km di distanza, stravolgendo di fatto la propria vita. Per questo abbiamo chiesto all’azienda di considerare questa difficoltà individuando strumenti come l’ Outplacement finalizzati alla riqualificazione e ricollocazione dei
lavoratori, accompagnandoli in questo percorso anche con un incentivo all’esodo. L’azienda da sempre ha dimostrato poca sensibilità nei confronti di queste persone, addirittura infastidita quando avanziamo richieste che vanno in quel senso. Ha proposto un incentivo che non merita nemmeno di essere preso in considerazione, inoltre, a fronte del misero incentivo, toglierebbe l’outplacement inizialmente stabilito. Detto ciò come FILCTEM CGIL, non ci resta che esprimere una profonda delusione per l’atteggiamento dell’azienda, che nella gestione economica del trasferimento non abbia messo nulla per i lavoratori impossibilitati a trasferirsi, ribadendo che sono costi ulteriori che non sono in grado di sostenere: se non fosse per la drammaticità di tale decisione ci sarebbe da ridere. In ogni caso lunedì porteremo in assemblea l’ inconcludente proposta dell’azienda e se i lavoratori ci daranno mandato, proseguiremo il confronto cercando di modificare sensibilmente quanto proposto dall’azienda".
Per Cisl e Uil, invece, l'accordo resta valido "anche se sappiamo benissimo non sia l'intesa migliore. Era il massimo ottenibile ed è necessaria la sottoscrizione per non lasciare i lavoratori con un nulla di fatto e il rischio concreto di non poter ottenere nemmeno la Naspi in assenza di un'intesa. Noi e la Cisl porteremo questa posizione all'assemblea dei lavoratori di lunedì", è quanto invece sostiene Franco Torriani, della Uilctem Uil.
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