Moreschi, accordo sul filo di lana ma i licenziamenti restano: da lunedì partiranno le 59 lettere

VIGEVANO - La conclusione è amara ma già scritta da mesi: da lunedì prossimo scatteranno le lettere di licenziamento per 59 lavoratori del calzaturificio Moreschi. 

Si è però sbloccata ieri (giovedì) in Regione,  all'ultimo giorno utile, la trattativa tra azienda e organizzazioni sindacali, che ha permesso di stipulare un'intesa economica sulle modalità di uscita dei lavoratori (che questa mattina in assemblea hanno approvato all'unanimità l'accordo).

Si trattava, soprattutto, di ottenere impegni da parte della proprietà Moreschi, il fondo svizzero Hurleys, a versare tutti gli arretrati: dagli stipendi - fermi a febbraio - sino ai Tfr e stipulare le basi per concordare gli incentivi all'esodo con una procedura di conciliazione. Tutte le spettanze, quindi, saranno versate in due tranche: la prima con scadenza il 30 giugno (il 30%) del dovuto e la seconda entro il 14 luglio. In caso di inadempienza l'accordo prevede una clausola di salvaguardia, che azzera l'accordo e consente ai lavoratori di chiedere in un'unica soluzione il versamento delle intere somme. 

"Senza un accordo - commenta Michele Fucci della Filctem Cgil - i lavoratori rischiavano di rimanere totalmente a bocca asciutta. Resta il rammarico per non essere riusciti a evitare i licenziamenti. La responsabilità va addebitata tutta alla indisponibilità al dialogo da parte dell'azienda, che evidentemente aveva un piano e ci ha sempre messi davanti ai fatti compiuti. Sono convinto che tramite il confronto sarebbe stato possibile salvare la produzione nello stabilimento di Vigevano e realizzare qui la cosiddetta svolta green che l'azienda ha dichiarato essere alla base delle sue decisioni".