Fiscatech, lavoratori in stato di agitazione

VIGEVANO - L’assemblea dei lavoratori Fiscatech ha respinto, nell’assemblea che si è svolta lunedì mattina, la bozza di accordo proposto dall’azienda (e sul quale si era verificata una rottura tra i sindacati, con Cisl e Uil disposti a sottoscrivere l’intesa e la Cgil a prendere le distanze) e ha dichiarato lo stato di agitazione, con un presidio davanti all’azienda che si svolgerà domani (mercoledì) dalle 13.

L’azienda di via Oroboni, come è noto, ha chiesto ai 57 lavoratori superstiti di trasferirsi alla sede di Cormons (Gorizia) chiudendo contestualmente lo stabilimento di Vigevano. Un trasloco accettato solo da un numero esiguo di dipendenti (4-5 secondo i sindacati).

«A seguito del rifiuto dell’azienda di attivare la procedura per la richiesta di cassa integrazione, il sindacato aveva proposto un incentivo per le persone non coinvolte nel trasferimento. L’azienda inizialmente si era resa indisponibile, per poi avanzare una proposta di un incentivo molto modesto, che è stata illustrata in assemblea e rispinta dai lavoratori. La decisione di trasferire tutti i lavoratori in Friuli, sul piano industriale non ci ha mai convinto, ma se è vero che l’azienda ha messo in conto il costo del trasferimento di tutti i lavoratori e attualmente la disponibilità riguarda 4/5 unità, perché le risorse che risparmia non le mette a disposizione dei lavoratori che rimangono? Non si tratta di costi aggiuntivi, anzi un notevole risparmio per l’azienda, che non può continuare a respingere tutte le proposte del sindacato e dei lavoratori. Per queste ragioni i lavoratori hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione a partire da domani e fino a quando non riceveranno risposte concrete da parte dell’azienda», si legge in un comunicato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu di Fiscatech.