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la crisi della scarpa

«Il governo scarica il distretto calzaturiero di Vigevano e Lomellina»

L'accusa del deputato Pd Peluffo dopo la risposta ottenuta dal sottosegretario Bitonci (Lega) a un'interrogazione parlamentare

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

13 Giugno 2024 - 17:28

«Il governo scarica il distretto calzaturiero di Vigevano e Lomellina»

ROMA - “Il governo nazionale guidato dalle destre e le istituzioni locali amministrate dalla Lega non hanno alcuna sensibilità e attenzione per il distretto calzaturiero di Vigevano e della Lomellina". È quanto sostiene il parlamentare Pd Vinicio Peluffo, commentando la risposta data dal sottosegretario al Ministero delli Imprese e Made in Italy Massimo Bitonci (Lega) a un'interrogazione presentata in commissione Attività produttive della Camera.

«Il distretto - sostiene Peluffo - rappresenta un polo di eccellenze che genera il 7,3 per cento del valore aggiunto sul totale dell’industria pavese. Regione Lombardia non dà seguito all’accordo quadro di sviluppo del 2022 sull’utilizzo dei sostegni economici. Mentre l’esecutivo Meloni non rende disponibili misure, già finanziate dai governi precedenti, o perché mancano i decreti attuativi, mi riferisco ad esempio a Transizione 5.0, oppure stanzia risorse irrisorie, come previsto dalla legge sul Made in Italy che all’articolo 11 stanzia misure per la transizione verde e digitale nel comparto della moda pari a soli 15 milioni di euro. Poca cosa se pensiamo che il settore solo a Pavia fattura centinaia di milioni e conta migliaia di addetti. Ma soprattutto il governo ha scelto di fare ammuina su una nostra precisa richiesta, quella di istituire e convocare un tavolo di crisi con tutte le parti in causa presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, a cominciare da Regione Lombardia, per assicurare la sostenibilità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali del distretto calzaturiero di Vigevano».

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL PD

LA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO BITONCI

«Senz'altro l’intero comparto nazionale del calzaturiero e della Moda sta affrontando sfide complesse. Consapevoli di questa situazione, abbiamo dedicato il Tavolo Moda, istituito presso il MIMIT, al confronto con gli attori della filiera, per rilevare le esigenze specifiche espresse dalle imprese e individuare soluzioni utili. Il citato Tavolo è articolato in due gruppi di lavoro, uno dedicato agli incentivi e l’altro ai dossier europei e si è di recente riunito ad aprile scorso. Durante l’incontro, il comparto Tessile e Moda ha richiesto sostegno per quelle aziende che si trovano in gravi situazioni debitorie. A tal riguardo, sono state rappresentate possibili soluzioni tecniche da percorrere nel perimetro fissato dalla normativa comunitaria e nazionale ed è emersa la necessità di approfondire la dimensione del fenomeno e di effettuare una ricognizione degli strumenti di sostegno. Per rispondere alle richieste avanzate dal sistema produttivo, sono state disegnate specifiche misure di sostegno al settore Tessile e Moda, tra cui ricordo l’introduzione di “Credito d'imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica" e le altre misure introdotte a riguardo con la legge n. 206 del 2023 (legge Made in Italy). Inoltre, le imprese del settore possono accedere anche ai finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI. Dall’inizio dell’operatività del Fondo fino a marzo 2024, nell’ambito del settore della Moda, sono state concesse 106.733 garanzie per un importo finanziato pari a 16,2 miliardi e un importo garantito pari a 12,1 miliardi, per un importo finanziato medio di circa 152,2 mila euro. 

Per lo specifico settore conciario, si ricorda che il 31 ottobre scorso è stato emanato un provvedimento di concessione delle agevolazioni, a valere sul Fondo a sostegno dell’industria  conciaria, e che il febbraio 2024 il soggetto gestore ha emanato un provvedimento cumulativo di concessione delle agevolazioni per ulteriori 14 domande, con complessivi euro 942.980 di agevolazioni concesse. A maggio 2024 risultano ammesse alle agevolazioni 106 domande con complessivi 17.851.274,48 euro di investimenti ammessi e 8.246.311,06 di agevolazioni concesse.

Ricordo infine che per sostenere le imprese nell’affrontare le sfide legate all'innovazione tecnologica e alla produzione green, è stato istituito (art.38 del decreto-legge PNRR, n. 19 del 2024) il Piano Transizione 5.0, il quale riconosce un credito di imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati nell'ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici. Infine, per quello che attiene a interventi su singoli distretti produttivi territoriali, la prima iniziativa è del territorio medesimo. Tuttavia, nei casi in cui si tratti di crisi di una o più medio/grandi imprese con effetti sull' indotto o grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale, ricordo che il territorio può fare richiesta di riconoscimento di Area di Crisi Industriale Complessa per accedere al regime di aiuto di cui alla legge 181/1989».



 

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