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agricoltura
11 Luglio 2024 - 11:17
VIGEVANO - Erano strutture fondamentali un tempo, adesso sono edifici dismessi e in vendita. L’Ente Nazionale Risi cede tre terreni, due magazzini e un essiccatoio. Beni sparsi per il territorio che chiunque può comprare sotto forma di trattativa privata. Il bando si trova sul sito stesso dell’Ente Risi (la cui sede centrale è a Milano, ma che gestisce anche il centro ricerche di Castello d’Agogna) e avrà scadenza il 26 settembre prossimo.
Guardando una mappa si capisce come i beni da alienare siano sparsi tra le risaie come una piccola costellazione. Quello di valore più alto è un terreno a Desana, nel Vercellese: vale 406 mila euro o poco più. Il più vicino a noi invece è a Gambolò, un magazzino in via Cascina Nuova Litta. Lo si acquista per 100 mila euro. Nei dintorni di Borgolavezzaro ecco un terreno (320 mila euro) e un essiccatoio (80 mila), a San Giorgio un magazzino (140 mila, e si parla sempre di prezzi periziati) e a Rosasco un piccolo terreno, che si può fare proprio per appena 7529 euro e 2 centesimi, con la consueta modalità della trattativa privata.
Il magazzino di Gambolò messo in vendita da Ente Risi
Così sembra semplicemente un elenco per gli addetti ai lavori, citato anche dal mensile di settore “Il Risicoltore”. In realtà, pensando alla storia di questi edifici, si va realmente indietro nel tempo in un mondo ormai scomparso. Un’atmosfera malinconica. «Bisogna tenere conto – spiega Franco Sciorati, tecnico dell’Ente Risi – che l’agricoltura non è più quella dei nostri nonni, quella di 60 o 70 anni fa. Quando i proprietari erano molto più piccoli, l’Ente Risi metteva loro a disposizione questi magazzini per stoccare il riso, o centri per essiccarlo. Una procedura fondamentale che non tutti però potevano permettersi di sostenere economicamente».
Quindi queste proprietà un tempo erano funzionanti e brulicanti di vita. Dagli anni Ottanta si sono man mano spente per la rapida meccanizzazione, per la tecnologia che avanzava, per via di chi rinunciava al mestiere. In Lomellina c’è un solo essiccatoio ancora funzionante, a Robbio. «E quindi - prosegue Sciorati - l’Ente Risi ha iniziato a cedere quei complessi ormai inutilizzati, che non aveva senso continuare a mantenere. Lo facciamo da almeno trent’anni. Molti in realtà, nel corso del tempo, sono stati venduti. Si tenga conto che si tratta di edifici costruiti per durare: nonostante l’uso prolungato, le condizioni sono ancora buone». Gli esempi di riqualificazione non mancano. Un ex magazzino ora è un supermercato specializzato in utensili per il fai da te. Un altro è ancora un centro di stoccaggio di prodotti agricoli, ma privato. Un altro ancora viene usato per selezionare le verdure, e via dicendo. Per questo motivo Ente Risi appare moderatamente ottimista sulla riuscita di queste vendite, le cui informazioni aggiuntive si trovano sul sito web della società.
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