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Nuova Camera di Commercio, votazione beffa per i pavesi

Nella nuova giunta entrano solo tre rappresentanti della nostra provincia invece di quattro. Deluso l'ex commissario Merlino: «Patti non rispettati. Così saremo sempre in minoranza»

Bruno Ansani

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03 Dicembre 2024 - 17:59

Nuova Camera di Commercio, votazione beffa per i pavesi

La nuova giunta della Camera di Commercio Cremona-Mantova-Pavia

MANTOVA - È finita con una votazione beffa per la delegazione pavese, che si aspettava 4 rappresentanti su 8 nella giunta della neonata Camera di Commercio Cremona-Mantova-Pavia. Ne sono stati eletti solo tre, invece. E a rimanere esclusa è la rappresentante di Coldiretti, la presidente pavese Silvia Garavaglia, a favore di un altro esponente della stessa associazione, ma mantovano (anche di nome, si tratta infatti del presidente Fabio Mantovani).

Eletti invece, come da pronostici, il vigevanese Alberto Cazzani (Assolombarda-Confindustria), l’ex commissario straordinario della camera pavese, Giovanni Merlino, in rappresentanza di Confcommercio e Davide Bisi, della Fimaa Pavia, l’organizzazione (sempre legata ai commercianti) che associa i mediatori immobiliari.

Completano il quadro gli altri due mantovani: Laura Guglia (Confcommercio) e Lorenzo Capelli (Confartigianato), mentre Cremona ha eletto Marcello Parma (Cna) e detiene soprattutto la poltrona più importante, quella del presidente  Gian Domenico Auricchio, eletto per acclamazione due settimane fa, in occasione dell’elezione del consiglio generale della nuova Camera.

Presidenza a Cremona, sede a Mantova e maggioranza in giunta a Pavia: questo l’accordo, più o meno equo per la nostra provincia, strappato nei lunghi mesi di trattativa con le altre province. Il mancato rispetto del patto non rappresenta certamente un buon inizio.

E al ritorno, sulla navetta che ha trasportato la delegazione pavese nel lungo viaggio verso Mantova, i musi erano lunghi e la rabbia palpabile. «Più che rabbia direi delusione - commentava a caldo l’ex commissario straordinario Giovanni Merlino - Il presidente Auricchio non ha fatto che parlare di unità, in queste settimane. Ed ecco invece una votazione che subito smentisce queste intenzioni. E per noi tutto ciò ha un significato chiaro: Pavia sarà sempre in netta minoranza in tutte le votazioni, questo il risultato». Da 4-2-2 a 3-3-2, insomma, non è questione di numeri o di moduli, ma di sostanza. La Camera pavese, certamente penalizzata dalla fusione con le consorelle, subisce un altro duro colpo.

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