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Innovazione e sviluppo, la Regione presenta le "Zis": occasione da non perdere per i territori

E i consiglieri di minoranza scrivono a Provincia, Assolombarda e Confartigianato: «Che fine ha fatto la filiera lombarda della calzatura?»

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

18 Novembre 2025 - 12:23

Innovazione e sviluppo, la Regione presenta le "Zis": occasione da non perdere per i territori

MILANO - Rafforzare la competitività della Lombardia valorizzando le specificità economiche dei singoli territori. La Regione lancia le Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS), un nuovo modello di intervento che intende agevolare le collaborazioni tra imprese, università, enti pubblici, enti di formazione e realtà sociali, così da potenziare i vari ecosistemi locali, rendendoli unici e riconoscibili a livello nazionale e internazionale.

I protagonisti delle ZIS saranno appunto i territori, con la Regione nel ruolo di regista e “connettore” tra diversi soggetti pubblici e privati. L’obiettivo è creare le condizioni per la crescita delle imprese, la nascita di startup innovative, lo scambio di conoscenze tra aziende e centri di ricerca, la creazione di lavoro qualificato e nuove competenze, l’attrazione di investimenti e talenti. Nell’ambito di questa visione impossibile non pensare alla filiera della calzatura vigevanese e lomellina (potrebbe essere un’ultima occasione per rilanciare la nostra manifattura?) mentre Pavia ha già individuato nella microelettronica il campo di intervento, un distretto già esistente e in via di crescita.

IL PERCORSO PER LA CREAZIONE DELLE ZIS

Il percorso per la creazione delle ZIS si articola in due fasi. La prima riguarda la Manifestazione di interesse, in pubblicazione nelle prossime settimane, attraverso cui soggetti pubblici e privati di un determinato territorio potranno presentare congiuntamente un progetto preliminare, detto Masterplan. Il documento dovrà contenere la specializzazione territoriale su cui puntare; i partecipanti e l’organizzazione della governance; gli spazi, i laboratori e servizi esistenti o da sviluppare; le indicazioni sulla sostenibilità a lungo termine del progetto. Le proposte che otterranno il via libera accederanno alla seconda fase, che riguarda la negoziazione e l’elaborazione del Piano strategico definitivo. Con il supporto di Regione saranno individuate le azioni concrete da realizzare, con una visione pluriennale che traguarda il 2050. Nello specifico il lavoro verterà sulla creazione o implementazione di spazi attrezzati, infrastrutture digitali e percorsi formativi, costruendo nel contempo un sistema di indicatori di monitoraggio che misurino i risultati e l’impatto delle attività sul territorio in termini di innovazione, occupazione e competitività. Potranno essere istituire un massimo di due ZIS per provincia, mentre non ci sono limiti predefiniti per le candidature interprovinciali.

La nuova strategia regionale, promossa dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, è stata presentata lunedì a Palazzo Lombardia nell’ambito dell’evento finale di “Lombardia Protagonista – Qui Puoi”, il tour istituzionale che a partire dalla scorsa estate ha fatto tappa in tutte le province intensificando il dialogo con gli stakeholder e ponendo le basi per nuove sinergie territoriali. «Attraverso le ZIS – ha evidenziato il presidente Fontana – vogliamo valorizzare le specializzazioni produttive e tecnologiche di ciascun territorio. Ogni singola area eccelle in determinati settori economici: come Regione intendiamo dare ulteriore impulso al “sistema lombardo” e alla sua capacità di fare rete. Le Zone di Innovazione e Sviluppo potranno rappresentare un esempio virtuoso di politica industriale che metteremo a disposizione del Paese. La Lombardia è la prima regione manifatturiera d’Europa: mettiamo in campo ogni strumento utile per mantenere e implementare questa nostra peculiarità».

L'intervento del presidente regionale Attilio Fontana

«Cambiamo – ha sottolineato l’assessore Guidesi – per innovare. Le ZIS saranno il connettore dei valori aggiunti di cui già disponiamo e che metteremo a sistema, ecosistemi settoriali che innovano in squadra tra aziende, ricerca, formazione, istituzioni e credito. Guardiamo al futuro difendendo il nostro sistema produttivo con l’obiettivo di consegnare opportunità ai giovani». Un’iniziativa che ha incontrato anche il favore degli imprenditori.

La presentazione delle Zis a Palazzo Lombardia: l'intervento del'assessore Guido Guidesi

«Applaudiamo all’iniziativa di Regione Lombardia – ha detto il presidente di Confindustria Lombardia e Feralpi Group, Giuseppe Pasini – perché attraverso le ZIS si intensifica il lavoro a favore delle imprese e dei territori. Apprezziamo la capacità di visione e la volontà di puntare sui giovani: la Lombardia è il motore dell’Italia e continua a ottenere riconoscimenti internazionali, come dimostra l’andamento delle esportazioni. Le ZIS vanno nella direzione di proseguire su questa strada».

LA LETTERA DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA: E LA FILIERA REGIONALE DELLA CALZATURA?

Se le Zis saranno l’opportunità che Pavia coglierà candidaNdo la filiera della microelettronica che ad oggi conta su 22 aziende possono nascere anche «opportunità per il resto della Provincia di Pavia? Se sì, con quali modalità e attraverso quali passaggi concreti? Non ritenete che a livello provinciale occorra studiare e definire un percorso per la nascita di altre filiere innovative, come ad esempio quella della applicazione della Intelligenza Artificiale alla manifattura, alla meccanica e a ciò che rimane del calzaturiero?»

È la domanda che sette consiglieri comunali di minoranza pongono al presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli, al presidente di Assolombarda Pavia Tommaso Rossini e a quello di Confartigianato Imprese Lomelina Luigi Grechi. I firmatari (Luca Bellazzi e Martina Ambrosino del Polo Laico, Marco Vassori, Alessio Bertucci, Paola Carnevale e Arianna Spissu del Partito Democratico, Silvia Baldina, del Movimento 5 Stelle) ricordano alcune dichiarazioni rese pubblicamente in questi anni. «Il presidente della sede di Pavia, Tommaso Rossini, nella assemblea 2025 di Assolombarda del giugno scorso presentò l’aggiornamento del Piano Strategico di Rilancio del territorio pavese, avviato nel 2020. Per quanto riguarda il distretto vigevanese viene enunciata la costituzione della Filiera della Calzatura con Assomac, Assocalzaturifici e Confindustria Alto Milanese. Vi chiediamo se si tratta di un pronunciamento teorico, di un intento da perseguire o, in presenza di atti concreti, di indicarceli con precisione».

La lettera, come detto, chiama in causa il presidente provinciale Palli: «Le ultime notizie pubbliche in nostro possesso risalgono al 28 marzo 2024, ovvero alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Pavia dopo la riunione del Tavolo per il rilancio del distretto MeccanoCalzaturiero e Calzaturiero di Vigevano: “Intendiamo avviare un percorso a tappe e con risorse in campo, per costruire il piano di costituzione di un distretto regionale della scarpa che sappia far leva sulla tradizione, ma anche su qualità, design ed innovazione digitale”. La chiusura di calzaturifici importanti ma soprattutto di tante aziende artigiane a Vigevano e nei comuni lomellini del distretto non si ferma. Da qui la nostra preoccupazione e richiesta di avere non solo notizie su quanto dichiarato, ma una precisa road map con l’indicazione dei passaggi operativi legati al reperimento di risorse e finanziamenti».

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