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festival delle trasformazioni

Innovazione tecnologica e transizione digitale: verso un nuovo umanesimo di città?

Sabato 2 ottobre a San Dionigi l'incontro con il prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè

Annalisa Vella

Email:

annalisa@ievve.com

26 Settembre 2021 - 17:51

transizione digitale

Il prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè

Da “pandemia” è nata “sindemia”, crasi delle parole sinergia, epidemia, pandemia ed endemia. Il vocabolario Treccani dice: «l’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti dall’interazione sinergica di due o più malattie trasmissibili e non trasmissibili, caratterizzata da pesanti ripercussioni, in particolare sulle fasce di popolazione svantaggiata». Il concetto genera numerose domande. Per le risposte bisogna recarsi sabato 2 ottobre alle 10,30 all’Auditorium San Dionigi, a Vigevano.

Tre relatori per “Innovazione tecnologica e transizione digitale: verso un nuovo modello di città?”. Uno è il vigevanese Carlo Alberto Carnevale Maffè (nella foto), professore associato di strategia e imprenditorialità all’università Bocconi di Milano con un curriculum lungo così. Una voce autorevolissima che si inframmezzerà con quelle di Paolo Ferrari, amministratore delegato della ditta Comoli Ferrari di Novara, ideatrice di un progetto all’avanguardia sulla riconversione tecnologica delle città di medie dimensioni (Polo del Well Living) inserito nel PNRR, e di Andrea Cerroni, che dirige il master in comunicazione della scienza e dell’innovazione sostenibile presso la Bicocca. Conduce Gualtiero Lugli, giornalista di ClassTv.

«La pandemia non ha solo origini né solo conseguenze di ordine sanitario – è la sinossi – e il contesto nel quale essa ha preso corpo presentava già aspetti patologici con cui ha interagito, generando un fenomeno complesso». Da qui il termine “sindemia”, da qui le domande che si aprono a ventaglio, alle quali proveranno a rispondere Carnevale Maffè e gli altri ospiti. Con quali lenti si può guardare alla tecnologia nella lunga transizione per, infine, «uscire a riveder le stelle»? Saranno cambiati i nostri occhiali o anche le stelle? Come orientare questo nostro Mondo? È forse possibile un neo-umanesimo tecnologico?

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