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rassegna letteraria
16 Ottobre 2021 - 11:23
Il potere della memoria, che permette «di far tremare i potenti e perseguitare i furbi e i cretini». E soprattutto di incastrare i criminali. Il carattere di una donna forte ma soprattutto normale, senza gli stereotipi del personaggio femminile classico. Una che si è sudata tutto, sempre, fin dai tempi della scuola. Un’autrice partita da un amore disincantato per la propria terra, la Basilicata, e diventata celebre grazie al suo personaggio, il pubblico ministero Imma Tataranni. Mariolina Venezia ha conquistato il premio Campiello 2007 e sarà l’ultima protagonista della Rassegna letteraria insieme a Gabriella Genisi, domenica 17 ottobre alle 16.
«In realtà io – ammette Mariolina Venezia, nata a Matera – sono una smemorata nonché sbadata, o meglio: ho una memoria selettiva. Il personaggio di Imma è totalmente diverso da me: è nato quasi 15 anni fa, in quell’epoca in cui trionfava l’apparire e non l’essere. Quando tramite i talent show e i programmi televisivi dove contava solo la fortuna, anche persone senza qualità particolari potevano diventare ricchissime, o famose. Ecco: io per la mia Tataranni volevo quel personaggio controcorrente, nessun dono della sorte ma tanto impegno». Il canovaccio vuole due tipi di donne, due stereotipi. Quella in carriera, bella ma sfortunata in amore (ma perché, poi?), o l’altra, la bruttina, con l’unica ambizione della carriera quasi per ripiego. Imma non è bella ma normale, eppure vive una vita appagante. Lo si vede anche nell’omonima fiction, della quale Mariolina Venezia è sceneggiatrice.
«Ed Imma – prosegue – ha un grande impatto sull’audience, soprattutto femminile. Più di una spettatrice mi ha confidato di avere avuto un aiuto concreto a trovare la forza interiore». Grandi romanzi gialli sullo sfondo di Matera e della Basilicata. Non una terra da turismo all’ultimo grido, non zona di movida, di chiasso, di luci sfavillanti. «Non luoghi destinati alla folla ma appartati, di silenzi, di solitudini, di vuoto in un’epoca dove tutto è pieno, rumoroso». Essenziali come il carattere di Imma. Lo fotografa il primo libro dove compare, “Come piante tra i sassi”. «Simpatica o antipatica? Odiosa forse. Scomoda, spudorata, sorprendente. Come la verità certe volte. Il sostituto procuratore Imma Tataranni non si dà pensiero se le signore bene e la suocera la detestano. Ma se qualcosa non va la vuole raddrizzare. Sfacciatamente ottimista perché la vita non le ha mai regalato niente, Imma conduce i lettori in un viaggio attraverso una regione che con le sue contraddizioni diventa emblematica dell’Italia».
Al primo volume seguono, nella saga di Imma, “Maltempo”, “Rione serra venerdì” e “Via del riscatto”. Il prossimo, attesissimo, s’intitola “E che cavolo – Il mondo secondo Imma Tataranni” e uscirà il prossimo 2 novembre, sempre per Einaudi.
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