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Fino al 2 aprile

Joel Meyerowitz, maestro della street photography ed esploratore del colore: i suoi scatti in mostra a Milano

Alla Leica Galerie di via Mengoni

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

12 Febbraio 2022 - 15:24

Joel Meyerowitz, maestro della street photography ed esploratore del colore: i suoi scatti in mostra a Milano

© Joel Meyerowitz, New York city, 1974

Un maestro della street photography, tra i primi a introdurre il colore nel linguaggio della fotografia autoriale. A Joel Meyerowitz, classe ’38, è dedicata la mostra gratuita allestita alla Leica Galerie di Milano (via Giuseppe Mengoni 4 angolo piazza Duomo), che rimarrà aperta fino al 2 aprile (orari: martedì-sabato, 10-14; 15-19).

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Joel Meyerowitz, Paris, France, 1967

Joel Meyerowitz, Paris, France, 1967

L’esposizione – curata da Karin Rehn Kaufmann, art director Leica Galleries International, con l’adattamento di Denis Curti e Maurizio Beucci – presenta cinquanta fotografie capaci di ripercorrere i periodi più decisivi della sua carriera

Nato a New York nel 1938, le sue opere sono state esposte in più di 350 mostre, e il suo lavoro è presente nelle collezioni dell’Icp (International Center of Photography), del Moma e della New York Public Library. Fu dopo l’incontro con Robert Frank – altro gigante della fotografia del Novecento – che Meyerowitz decise di lasciare il suo lavoro come art director in un’agenzia pubblicitaria e dedicarsi alla fotografia. Prima il bianco e nero e poi, dal 1972 passò al colore, scattando anche con macchine di grande formato 8x10. «Quando tengo la macchina fotografica tra le mani, penso spesso che sia una specie di bacchetta da rabdomante. Mi guida» riferisce Meyerowitz.


Joel Meyerowitz, Wyoming, 1964

Joel Meyerowitz, Florida, 1967

Joel Meyerowitz, New York City, 1974

«Dalle immagini catturate tra le strade di New York, ambiente perfetto per osservare le vicende della varia umanità che popola la grande città, a quelle raccolte durante un viaggio di un anno attraverso l’Europa a cavallo tra il 1966 e il 1967 – spiegano gli organizzatori – Da quelle scattate a Parigi, tra cui spicca quella che ritrae la scena dell’uomo che sviene nella quasi indifferenza totale delle persone che gli stanno attorno, ai paesaggi spagnoli catturate attraverso il filtro del vetro dell’automobile in corsa; da Napoli a Malaga, dall’Irlanda alla Bulgaria, alla Germania, fino alla serie di Londra e del Regno Unito. Il percorso prosegue inoltre con le fotografie, nuovamente colte negli Stati Uniti, in cui il colore divenne per lui un elemento ancora più importante».

In “Aftermath: World Trade Center” ha documentato per nove mesi i lavori effettuati dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001.

 

Quando tengo la macchina fotografica tra le mani, penso spesso che sia una specie di bacchetta da rabdomante. Mi guida

«Spesso si parla di pionieri in fotografia – afferma uno dei curatori, Maurizio Beucci – ma ciò che va riconosciuto a Meyerowitz è invece un ruolo più simile a quello dell’esploratore. Se da un lato il pioniere si insedia dopo la scoperta, dall’altro Meyerowitz ha invece cambiato continuamente direzione nell’arco della sua straordinaria carriera. Un esploratore in tal senso, un uomo che non appena scoperto un luogo ne ha lasciato agli altri il presidio, cercando la strada per ribellarsi a ogni forma di sospensione artistica o espressiva. Linguaggio, evocazione e poetica del comune restano gli unici tratti persistenti e distintivi del suo fotografare».

Nel video, Joel Meyerowitz descrive come cerca connessioni effimere tra le cose che lo circondano, per poi inserirle nell'inquadratura

BIOGRAFIA


Joel Meyerowitz, nato a New York nel 1938 ed è cresciuto nel Bronx, studiò pittura e arte. Lavorò come art director pubblicitario prima di passare alla fotografia. Iniziò a utilizzare le pellicole a colori 35 mm nel 1962. L’anno successivo, le alternò al bianco e nero prima di tornare alla ricchezza della narrazione a colori. New York è sempre rimasta l’obiettivo dominante della sua vita di fotografo, dai suoi primi lavori degli anni ‘60 alle sue immagini scattate a Ground Zero dopo l’11 settembre. Oggi Meyerowitz vive e lavora a New York e in Toscana.

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