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aspettando il natale
09 Dicembre 2022 - 15:25
Un momento dello spettacolo
La fiaba narrata è quella classica, di Raperonzolo, arricchita da suggestioni di racconti più recenti, come “Coraline e la porta magica”. È la fiaba di una bambina che si troverà a vivere in due “famiglie”, sempre sognando di uscire e attraversare il bosco che, segreto e misterioso, circonda entrambe le sue case. Si presenta così “Raperonzolo - Il canto del crescere” a cura del centro di produzione del Teatro del Buratto. Sarà a Vigevano, al teatro Cagnoni, domenica 11 dicembre alle 16, nell’ambito della rassegna 3x3.
Lo spettacolo, recitato col linguaggio del teatro addoriale, è adatto a bambini dai 5 ai 10 anni e fa parte del cartellone “Natale sotto la Torre 2022”. È la storia di un incontro con un principe, di un amore che la farà sognare e le regalerà coraggio e ali per cominciare a volare. I protagoniti sono madri, padri, matrigne e principi, ma soprattutto, protagonista è una bambina che vuole affrontare il bosco - fatto di paure e desideri - per poter infine crescere. «Ho attraversato il bosco e… ce l’ho fatta! Anche se mi si sono impigliati i capelli - è la trama - tra i rami, anche se le ombre mi hanno sfiorato, il sole mi ha indicato la via, mi sono venuti gli occhi grandi e ho scoperto la strada giusta. Nel bosco le foglie mi sussurrano ancora la storia di Ravanellina, che è arrivata proprio fino a qua, ma molto tempo fa. C’era una volta una bambina che si chiamava Ravanellina. No, in realtà Ravanellina non c’era ancora, ma c’erano un uomo e una donna che desideravano tanto, ma proprio tanto, avere una bambina». Così inizia la fiaba di Raperonzolo, o Ravanellina.
«E il loro desiderio si avverò: un bel giorno si accorsero di aspettare una bambina. La madre allora, fu presa da una gran voglia di mangiare dei ravanelli che, sfortunatamente, crescevano solo nel giardino della vicina: una strega. Il marito, volendo accontentare la moglie, una notte scavalcò le alte mura ed entrò nel giardino della strega. Questa, però, lo sorprese e, in cambio dei ravanelli, lo costrinse ad accettare un patto: “Quando Ravanellina compirà 12 anni, io verrò a prenderla e da allora diventerà mia figlia”. Il tempo passò e nacque una bella bambina. Che crebbe. Ma non appena Ravanellina ebbe 12 anni, la strega, come promesso, si presentò e la prese con sé, chiudendola in un’alta torre…».
«L’infanzia - proseguono le note di regia - è un momento unico e determinante, un libro prezioso in cui tutte le esperienze lasciano segni indelebili, che daranno vita al romanzo della nostra esistenza. E a questo libro guardiamo sempre, anche da adulti. La scelta di parlare il linguaggio della fiaba nasce dalla consapevolezza che le favole, create dalla cultura di ogni popolo, al di fuori del tempo e dello spazio, evocano situazioni che consentono al bambino di affrontare e metabolizzare le reali difficoltà della vita. Le fiabe aiutano a tradurre in immagini visive gli stati interiori, aiutano a trasferire alla realtà significati nascosti. Insomma, danno forma ed elaborano l’inconscio del mondo». La regia è di Renata Coluccini, sul palco Cristina Liparoto e Sabrina Marforio.
I biglietti si comprano sul sito www.vivaticket.com o nella biglietteria del teatro Cagnoni due ore prima dello spettacolo (ingresso: 5 euro).
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