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teatro
08 Aprile 2023 - 09:47
Lo smartphone ci ha cambiato la vita. Lo tocchiamo e accarezziamo più di 2000 volte al giorno (non toccheremo mai nessuno così tanto...) ed è l'indiscusso protagonista della grande rivoluzione antropologica di fine millennio. Esiste un prima e un dopo. E uno smartphone nel mezzo. Lo smartphone è anche il deus ex machina, di “Romeo e Giulietta Opera Ibrida", in scena al teatro Coccia di Novara venerdì 14 aprile (inizio spettacolo ore 10,00).
«Perciò lo abbiamo introdotto nel rapporto col pubblico, in un modo del tutto innovativo - spiegano le note si regia -. Come sappiamo, in teatro lo smartphone è il grande escluso, guai ad accenderlo, bisogna silenziarlo, nasconderlo. “In Romeo e Giulietta Opera Ibrida” lo spettatore invece non viene solo invitato, bensì “obbligato” a usarlo. In alcuni momenti della pièce lo spettatore deve “armarsi” di cuffie e smartphone e scegliere chi spiare, quale ramo della storia seguire, cosa escludere; lo spettatore accetta l'ansia, la frustrazione di non poter sapere tutto ma può switchare da una scena all'altra; non è solo fruitore passivo, ma complice attivo in una vicenda che esplode, per l'appunto, attorno a un video condiviso a migliaia di haters sconosciuti. Al tempo stesso – com'è intuibile - l'uso dello smartphone allarga lo spazio scenico, lo deforma, lo arricchisce. Il “Palco” non è solo di fronte alla platea, ma è l'interno di una macchina poco distante, sono i camerini, i corridoi, gli edifici e le strade attorno al teatro. Lo spettatore sfonda le quintature e guarda dove prima non era possibile guardare, ha quella stessa sensazione di controllo che proviamo ogni giorno accarezzando il nostro smartphone. Siamo ovunque, in contatto con tutti. È vero, è falso?».
In “Romeo e Giulietta" di Shakespeare due adolescenti si uccidono. Secondo il rapporto Unicef 2021 la seconda causa di morte tra i giovani in Europa è per l'appunto il suicidio. La prima sono gli incidenti stradali che spesso nascondono suicidi camuffati.
Dall’inizio della pandemia gli atti di autolesionismo sono aumentati del 30%.
Ma cosa porta gli adolescenti alla morte?
Shakespeare dice: il vivere in un clima di violenza, l’impossibilità di fare scelte proprie, il percepire gli adulti come lontani, distanti. Soprattutto, il voler fuggire da una situazione ritenuta insopportabile dove l'idea stessa di farla finita, di morire, viene cullata come un balsamo risolutore. Morte che non è fine, ma solo un brevissimo momento che preclude il risveglio. «Ci siamo chiesti: oggi, in che mondo vivrebbero Romeo e Giulietta? Dove viviamo noi? La riscrittura è partita da qui, calando la vicenda shakespiriana ai giorni nostri. Provando a immergere i protagonisti nella cronaca nera dei giornali, nelle chat, nei selfie, in quel mondo di adolescenti fatto di zainetti, challenge e cyberbullismo. Abbiamo mischiato i linguaggi. Quello teatrale e quello dello smartphone. Dove reale e virtuale sono sullo stesso piano. Dove ci si parla di persona quanto da uno schermo. Dove un emoticon fa la differenza e gli abbracci, quando ci sono, stupiscono, perché “veri”. Perché questo è il mondo che abbiamo creato per gli adolescenti. Non il miglior mondo possibile, ma un meccanismo inesorabile, in cui gli eventi – basta un niente, anche la condivisione di un video – possono finire per stritolarti».
ROMEO E GIULIETTA OPERA IBRIDA
Ispirato a William Shakespeare
Drammaturgia Maurizio Patella
Con Luigi Aquilino, Mariano Arenella, Erica Camiolo, Elena Ferrari, Claudio Pellerito, Alberto Pirazzini, Matteo Sangalli
Produzione Cabiria Teatro
In collaborazione con Fondazione Teatro Coccia e Fondazione Piemonte dal Vivo
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