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spettacolo

"La vita senza amore", il teatro in carcere

Giovedì 18 e venerdì 19 maggio con la cooperativa Teatroincontro

Annalisa Vella

Email:

annalisa@ievve.com

03 Maggio 2023 - 12:26

"La vita senza amore", teatro in carcere

La locandina dello spettacolo

Giovedì 18 maggio e venerdì 19 maggio alle ore 20 la cooperativa Teatroincontro porta in scena nella Casa di Reclusione di Vigevano il nuovo spettacolo di Mimmo Sorrentino dal titolo “La vita senza amore”. In scena diciotto detenute della prima sezione.

Come sempre Sorrentino è partito ponendo alle detenute una domanda dirompente. Cosa accade al corpo e all’anima quando viene privato della sessualità? Dal loro ascolto è nato “La vita senza amore”. Uno spettacolo che ci riguarda perché, come sempre negli spettacoli di Mimmo, il carcere diventa uno specchio in cui ognuno può riconoscersi e sentito chiamato in causa. Uno spettacolo che educa alla libertà, dove il verbo educare è da intendere nel suo significato etimologico, ex-ducere, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Perché come è sua consuetudine l’autore e regista vigevanese trasforma il microcosmo in cui lavora in uno specchio dove tutti si possono riconoscere. Infatti ciò che emerge dalla sua ricerca è che non sono gli ostacoli esterni, carcere compreso, che impediscono al corpo d’amare e di essere amato, ma quelli che noi stessi auto fabbrichiamo. 

Come in “Indesiderate”, il primo spettacolo che Sorrentino ha realizzato con queste donne e che ha riscontrato un notevole successo di pubblico, anche nella “Vita senza amore” il testo è un collage di brani e immagini poetiche. E’ la parola a essere dirompente nella sua sacralità, la parola diventa corpo e il corpo parola. Dal carcere esprimono molta soddisfazione perché è molto difficile coinvolgere nelle attività le detenute della prima sezione e al laboratorio di Sorrentino partecipa quasi metà delle donne recluse. Queste donne nel mettersi in gioco ci chiedono di metterci in gioco. Ci si sente parlati dai loro corpi, dalle loro parole, dalla loro capacità di diventare nel gioco teatrale donne libere. Una libertà che non diventa mai oscena, nonostante l’argomento, quanto piuttosto una preghiera. “Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte e quindi vieni sempre amore, vieni in silenzio, ma noi non sappiamo più cosa dirci e dunque vieni sempre amore” oppure “Amore che si teneramente mi ricomponesti dopo la rovina. Amore ecco mi arrendo, sarò il tuo splendore eterno…”. La ricerca della sessualità nella sua assenza diventa pertanto una preghiera, un atto di libertà che non ha nulla di osceno, ma è scandaloso come le pietre d’inciampo.

Lo spettacolo è gratuito. Come sempre per gli spettacoli rappresentati nella casa di reclusione di Vigevano è necessario prenotarsi con anticipo, non oltre giovedì 11 maggio compilando il form a questa pagina: www.teatroincontrovigevano.com/eventi-in-programma

 

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