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vigevano
25 Maggio 2023 - 09:57
La chiesa di Battù, Gesù Divin Lavoratore
«Tempo permettendo» è la frase detta più volte dagli organizzatori, e c’è da credergli visto il clima infame degli ultimi fine settimana che ha costretto molte altre feste ad essere rimandate. Ma nel prossimo weekend si spera che il meteo sia migliore, anche perché questa è una delle sagre rionali più sentite e partecipate di Vigevano. Il quartiere di Battù celebra la propria festa intorno alla parrocchia Gesù Divin Lavoratore di via Bolivia e lo fa per tre giorni, da venerdì 26 maggio fino a domenica 28. Un programma compatto. Vuol dire che le iniziative non sono così tante, per via del numero ristretto di volontari, ma sono comunque in grado di attirare anche persone esterne al rione.
Un motivo per esserci, tra i tanti, forse il principale, sono gli arrosticini. Perché quando addenti uno spiedino arrostito, sottile, con quel sapore di brace, di sale, di carne, poi ne chiedi dieci o venti. Sostituiscono le salamelle, onnipresenti in ogni festa rionale. È un azzardo? Ma no, semplicemente ogni tanto è giusto cambiare. L’ingresso all’oratorio è libero, tutte le sere. Si può anche andare a fare un semplice giro senza spendere, e magari riconoscere e salutare vecchi amici.
Venerdì 26 alle 21 il Santo Rosario è animato dai bambini. Mezz’ora dopo aprirà il bar e soprattutto la Ruota della fortuna. Si tratta di un gradito ritorno, per il Battù. «Lo scorso anno – spiega Alessandro Casalino, uno degli organizzatori storici – era piaciuta molto. Con un euro, giri la ruota e a seconda del numero che arriva puoi scegliere un premio di prima categoria (vino, un salame, riso). In caso contrario si ha diritto a premi di consolazione divisi in diverse fasce. Durante la serata una serie di giri di biglietti, in stile lotteria, manterrà la suspense».
Il pezzo forte della serata di sabato, stante che il servizio bar e la Ruota rimangono e la griglia verrà accesa (sarà attiva solo sabato e domenica), è l’esibizione musicale dal vivo dell’orchestra di Pino Quarto e Luisa, con liscio e musica d’antan e da ballo per tutti. Domenica, ultimo giorno di
festa ed apice del programma, si pranza tutti insieme o sotto il tendone, se non piove, o in oratorio. In ogni caso, si mangia, si brinda, si ride, si scherza, ci si abbraccia, si ricorda il passato, ed è quel che conta. Prima, alle 9,30, si terrà la chiusura dell’anno catechistico, con uno scivolo gonfiabile disponibile per tutti i bambini. Alle 11 durante la messa verranno anche celebrati gli anniversari di matrimonio, e dato il mandato agli animatori dell’imminente grest. Sarà il preludio al pranzo, da prenotare al bar dell’oratorio, affrettandosi perché il tempo stringe e i posti rimasti sono già pochissimi.
Dopo un “aperitivo della casa”, verranno portati affettati misti, peperonata, uno sformatino con porri e pancetta, lo spiedino con melone e mozzarella. Poi via coi primi: risotto zucchine e salsiccia e “chicche” (cioè, gnocchetti) alla crema di radicchio, e col secondo, cioè l’arrosto di vitello ripieno accompagnato da verdure di stagione. Il “dolce di Battù”, ricetta segreta, chiude la cena, innaffiata da vino e acqua e caffè a concludere. Non può mancare un giro, o più, di limoncini. Gli adulti pagano 20 euro tutto compreso, i bambini fino a 12 anni solo 15. Si va avanti anche domenica sera con un aperitivo musicale sotto al tendone e la cucina aperta dalle 18,30 alle 23, senza sosta, con un jukebox che diventa anche karaoke perché si può scegliere la canzone che si vuole e poi cantarla.
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