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Vigevano
19 Gennaio 2024 - 15:59
Giacché Cavallo Blu è una nuova associazione vigevanese di promozione sociale impegnata nella trasformazione sociale attraverso l’arte e l’inclusione, sembrava logico inaugurare la sede con una mostra di opere. Il luogo è quello di viale Francesco Sforza 5, a Vigevano. La data è quella di sabato 20 gennaio dalle 17 a ingresso libero e l'indomani, il protagonista è l’artista torinese Marco Avaro. Lo definiscono un “outsider artist”, cioè uno che crea al di fuori dei canoni convenzionali.
«La nostra missione – spiega Paride Ferrari, educatore professionale, presidente dell’associazione Cavallo Blu – si focalizza sull’accessibilità culturale, la riabilitazione artistica e la valorizzazione dei talenti emarginati. Sfidiamo i pregiudizi, promuoviamo l’inclusione e crediamo che ogni voce, ogni storia, sia parte integrante del meraviglioso mosaico umano. Marco Avaro ha selezionato personalmente le opere che verranno esposte durante l’inaugurazione della sede di Cavallo Blu e che compongono la personale “I am an outsider - una mostra mostruosa”. Si tratta di una piccola parte della sua produzione pittorica che rappresenta principalmente donne, madonne e demoni. L’arte di Marco è cruda, sbiellata, istintiva e non definibile. Spazia dalla pittura alla scultura, produce la sua musica, scatta fotografie insolite e riesce a fare arte con qualunque cosa gli capiti sotto mano».
Due giorni soltanto di mostra, sabato dalle 17 alle 19, e domenica 21 dalle 10 a mezzogiorno e dalle 14 alle 20 circa. Stop. Un evento effimero che oltre a permettere a tutti di godere di opere anticonvenzionali, permetterà di conoscere un’associazione attiva dalla scorsa primavera. Non ha scopo di lucro: si propone di lanciare laboratori artistici e teatrali, rivolti a persone in carico ai servizi territoriali con disagio psichico ed emarginazione sociale (minori e adulti), nonchè detenuti del carcere di Vigevano. «La pandemia – aggiunge Ferrari – ha esasperato alcune problematiche sociali e di emarginazione. Le persone con sofferenza psichica si rivolgono sempre più ai servizi pubblici che faticano a rispondere alla complessità delle richieste. Durante questi anni abbiamo sperimentato come professionisti progetti innovativi che avevano al centro della cura l’arte, come forma di ricollocazione sociale e riabilitazione».
Dell’associazione fanno parte Aldo Axha, esperto di comunicazione digitale, vicepresidente, lo psichiatra Fabio Canegalli, la pittrice Melita Briguglio, l’assistente sociale Roberta Fiocchi, il disegnatore digitale Luca Ganimede, il titolare d’azienda Massimo Istroni. «Rivolgendoci – conclude il presidente – a persone che non possono sostenere una spesa, stiamo cercando finanziamenti, partecipando a bandi di alcune fondazioni. Il crowfounding online nasce dall’esigenza di sostenerci con donazioni di privati che sono interessati al nostro progetto».
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