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Gustare la brusadèla nel borgo di Romagnese: la focaccia tipica in versione dolce e salata

L’appuntamento tipico dell’estate in uno dei paesi inserito tra i “Gioielli d’Italia”

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

13 Agosto 2024 - 15:50

Gustare la brusadèla nel borgo di Romagnese: la focaccia tipica in versione dolce e salata

Da specialità di nicchia, a prelibatezza raccontata anche sulle pagine di riviste nazionali. La brüsadèla – focaccia di forma tondeggiante, lavorata rigorosamente a mano e impastata con pochi e semplici ingredienti, ovvero farina, acqua, un poco di lievito e sale o zucchero – è ormai diventata famosissima. E Romagnese, borgo dell’Oltrepò Pavese inserito tra i “Gioielli d’Italia”, si prepara a celebrare la sua tipica focaccia con una sagra dedicata, che da tradizione viene organizzata nella seconda metà di agosto, quest’anno domenica 25.

La manifestazione è giunta alla sua 28esima edizione e, come sempre, e viene organizzata ogni anno dai volontari della Pro Loco del paese.  La specialità era «nata tantissimi anni fa quasi per caso – spiegano dalla Pro Loco – quando le famiglie di Romagnese, per verificare la temperatura dei forni a legna, inserivano in essi una piccola porzione di impasto. Il risultato era, ed è tutt’ora, una specie di focaccia tonda e bruciacchiata; da qui il nome “Brüsadela”. In occasione della sagra potrete degustarla insieme a salumi del territorio, oppure in versione dolce». Non mancheranno altre attrazioni, come le bancarelle posizionate lungo le strade del borgo, le esibizioni musicali e di danza, ecc. Per il programma definitivo della manifestazione si consiglia di visitare la pagina Facebook della Pro Loco di Romagnese.

La sagra può essere l’occasione per visitare il borgo dell’Alta Val Tidone, a 630 metri sopra il livello del mare, a confine tra i territori delle province di Pavia e Piacenza. Tra i luoghi di interesse, oltre al Museo contadino, si segnala il Giardino botanico alpino di Pietra Corva, che si trova a 950 metri di altitudine, sul versante del Monte Pietra di Corvo: «Ideato e realizzato dal dottor Antonio Ridella – spiegano dalla Pro Loco – valente veterinario e cinofilo, ma anche naturalista e grande appassionato ed esperto di botanica, il giardino fu aperto ufficialmente al pubblico nel 1967 con la finalità di conservare e adattare piante d’alta quota che egli stesso andava scoprendo attraverso viaggi ed escursioni botaniche effettuati non solo sulle Alpi e sugli Appennini ma anche sui Pirenei, sui Carpazi, il Caucaso sino all’Himalaya e alle Ande».

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