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Vigevano, i laboratori

Alla scoperta del Buddhismo

Da domenica 22 quattro incontri a ingresso libero a palazzo Merula, col maestro Tenzin Khentse

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

19 Settembre 2024 - 15:42

Alla scoperta del Buddhismo

Il Buddhismo si è da sempre interessato ed occupato di una sola cosa, la mente, ed in relazione alla mente tutto ciò che è esperienza vissuta, comportamento, sofferenza e felicità. Concetti che esistono da 2600 anni ma sono ancora estremamente moderni. Ci sarà l’opportunità di apprenderli in quattro incontri, uno al mese, a palazzo Merula a Vigevano. Saranno gratuiti fuorché l’offerta (comunque libera) a Cesare Milani, ossia Tenzin Khentse, monaco buddhista di tradizione tibetana da oltre dieci anni.

Quattro domeniche, sempre alle ore 16. Si parte il 22 settembre con “I benefici della mente e dell’illuminazione”. Avanti il 20 ottobre con “Purificare le negatività”, il 24 novembre con “Completa accettazione della mente dell’illuminazione” e il 15 dicembre con “La coscienziosità”. «L’insegnamento buddhista - spiega il monaco, nativo della provincia di Pavia - sta avendo una grande diffusione ed apprezzamento nel mondo odierno. In parte è dovuto all’esodo di milioni di profughi e di migliaia di monaci dopo l’occupazione del Tibet da parte della Cina nel 1959. L’altro motivo è sicuramente l’essenza di pace, accoglienza, etica, rispetto, armonia e condivisione che caratterizza l’insegnamento del Buddha». Tre tradizioni principali: Zen diffusa soprattutto in Giappone, Teravada in tutto il sud-est asiatico e Tibetana. Tutte seguono i due principi fondamentali comuni: la non violenza e l’interdipendenza. «La non violenza - prosegue Tenzin Khentse - va intesa, senza eccezioni, verso qualunque essere umano o animale ed anche verso l’ambiente. La violenza può essere fisica o verbale ma anche il negare o impedire a chiunque sia di vivere secondo la sua visione, stile, cultura e inclinazione è violenza, sia nei confronti degli umani sia degli animali. Depredare le risorse naturali è violenza. L’interdipendenza, la visione per cui tutto è relazionato e interconnesso, ha anch’essa un valore etico e ci fa comprendere come ognuno di noi, ogni forma di vita sul pianeta, è legata e interconnessa con tutte le altre. Tutti desiderano la felicità e nessuno vuole la sofferenza. Questo ci mette tutti sullo stesso piano. Ognuno deve essere per l’altro causa di felicità e non di sofferenza: solo così ognuno otterrà il proprio benessere».


Gli incontri sono organizzati dall’associazione Centro studi e pratica buddhista Manjushri insieme ad Arte il Faro e col patrocinio del Comune. Informazioni per partecipare alla mail centromanjushri8@gmail.com.

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