Cerca

Parla l'esperto

Diventeremo tutti vegetariani, o moriremo di fame? La sfida tra l'agricoltura del futuro e la natura

Gli incontri di martedì e mercoledì organizzati da Slow Food chiariranno i dubbi sull'immediato futuro

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

25 Ottobre 2024 - 11:25

Diventeremo tutti vegetariani, o moriremo di fame? La sfida tra l'agricoltura del futuro e la natura

Molti se lo sono chiesto negli ultimi anni. «Riusciremo a sfamarci tutti?», «L’agricoltura ci difende dalle alluvioni o inquina più delle fabbriche?», «Consuma più acqua di qualunque altra attività produttiva oppure può conservare l’oro blu?». E ancora: «Il cibo di oggi è ancora fresco? E gli allevamenti intensivi? Dobbiamo diventare tutti vegetariani?». Proverà a rispondere il professor Francesco Sottile, docente di Biodiversità negli agrosistemi e Tutela e valorizzazione del paesaggio agrario all’università di Palermo.

Gli incontri del ciclo “Natura e agricoltura: una sfida possibile?” saranno addirittura tre. Quello di martedì 29 ottobre alle 18 (posti limitati: prenotare al numero 335.1326686) si terrà presso la biblioteca del Centro Servizi Formazione di Vigevano, in via Bretti, ed è focalizzato sugli agricoltori del territorio. Sottile dialogherà col coltivatore biologico Gabriele Corti, con la moderazione dell’agro-ecologo Giovanni Molina. Mercoledì 30, invece, due appuntamenti all’auditorium San Dionigi: alle 10,30 per i ragazzi delle scuole superiori Cairoli e Casale, e alle 21 aperto a tutta la cittadinanza ad ingresso gratuito. Organizza Slow Food Vigevano e Lomellina in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
«Gli agricoltori – anticipa Cinzia Tirrito, portavoce della condotta locale di Slow Food – protestano contro i limiti imposti alle tecniche di coltivazione. Eppure l’agricoltura è in una fase di cambiamento: monocolture sempre più spinte, allevamenti sempre più grandi, capannoni per produrre proteine dagli insetti o carne artificiale. Qual è il prezzo che dobbiamo pagare? Esiste un cibo “buono”? Forse il conto ci viene imposto dopo, sotto forma di siccità, alluvione, aria irrespirabile, acqua non potabile e cibo malsano. Crediamo che un cibo “buono, pulito e giusto” sia possibile per tutti. Con questi incontri vogliamo cercare argomenti, risposte e ricette per seguire questa strada».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400