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25 Ottobre 2024 - 10:12
Quanti sapevano che i primi aerei con trasporto di passeggeri paganti, degli idrovolanti negli anni Trenta, partivano da Torino verso Venezia e “ammaravano” (sarebbe più corretto dire “affiumavano”) a Pavia? O che il ponte Coperto ha appena 73 anni e non è, quindi, un reperto antico? Queste e tante altre curiosità verranno svelate da Umberto Bocca. Il fotografo cassolese sarà nella biblioteca civica di Vigevano venerdì 25 ottobre alle 21. A ingresso libero presenterà “Ticino meraviglioso - Le storie e i luoghi più belli dal lago Maggiore al Po”. «Non sarà - spiega Bocca, anche editore e guida naturalistica del Parco - una semplice proiezione di diapositive. Piuttosto, racconterò con l’ausilio delle mie fotografie, frutto di anni di lavoro, storie e vicende legate al fiume. Immagini sia di oggi sia del passato in grado di illustrare i luoghi più belli e significativi dei 90 chilometri italiani del Ticino, immortalati in ogni stagione. Il Ticino è un fiume bellissimo, ricco non solo di suggestivi scorci, ma anche di vicende umane che sono avvenute nei secoli. Molti appassionati conoscono il fiume solo nel tratto in cui vivono, ma ignorano gli angoli più suggestivi di tutto il suo percorso, dal lago Maggiore al Po».
Umberto Bocca, autore di diversi libri sul Ticino a volte editi da Ciost, cioè la sua casa di produzione, sceglie questa volta di trattare gli argomenti sconosciuti ai più, con toni appassionati. «Ho notato - prosegue - che moltissimi che amano e frequentano le sue sponde, conoscono solo la propria zona. Tanto che ogni paese o quasi ha il suo “re del Ticino”, cioè il sedicente uomo che sa tutto e che snocciola aneddoti infiniti con una certa spacconeria. Ma fuori dalla sua piccola comunità, il “re” non è nessuno. Io ho la fortuna di averne conosciuti parecchi, ognuno coi propri ricordi da tramandare». Tipo la storia del ponte più celebre di Pavia: ne esisteva già uno “coperto”, prima, ma venne devastato dai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Poi è stato deciso di ricostruirlo, anche se la versione attuale ha un’arcata in meno e non è in asse con la via principale, come invece era prima.
Gli argomenti sono potenzialmente infiniti. Bocca deciderà sul momento su cosa soffermarsi. «Un altro fatto magari dimenticato - conclude - è che l’aviazione italiana soprattutto ai suoi albori deve molto al Ticino. Il territorio dove ora sorge l’aeroporto di Malpensa aveva i primi produttori di velivoli. La prima tratta commerciale, Torino-Venezia, aveva bisogno dello scalo a Pavia. Si può ancora vedere l’hangar, da qualche parte». Basta saperlo trovare.
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