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Il Teatro Fraschini porta in scena l'intensità di Andrea Chénier

Appuntamenro giovedì 5 e sabato 7 dicembre, inizio spettacolo alle ore 20

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

03 Dicembre 2024 - 14:47

Il Teatro Fraschini porta in scena l'intensità di Andrea Chénier

L'allestimento di "Andrea Chénier"

Giovedì 5 e sabato 7 dicembre, con inizio alle ore 20, il Teatro Fraschini di Pavia ospita il terzo appuntamento della Stagione d’Opera con Andrea Chénier, capolavoro di Umberto Giordano. Ambientata nella tumultuosa Parigi della Rivoluzione Francese, l’opera intreccia le passioni private e i conflitti politici del poeta Andrea Chénier, in un racconto travolgente di amore e sacrificio.

La produzione

Questa nuova messa in scena si avvale della regia di Andrea Cigni, Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro Ponchielli di Cremona. Cigni, noto per il suo approccio filologico e raffinato, firma una regia che equilibra la dimensione storica e quella emotiva, dando vita a personaggi realistici immersi in scenografie e costumi curati nei minimi dettagli.

Sul podio, il direttore d’orchestra Francesco Pasqualetti, artista di consolidata esperienza, guiderà l’esecuzione musicale. Pasqualetti si è formato nei conservatori di Lucca e Firenze, perfezionandosi all’Accademia Musicale Chigiana di Siena e alla Royal Academy of Music di Londra.

La trama

Basata su fatti storici reali, l’opera si apre in una fredda giornata del 1789. Gérard, servo della Signoria di Coigny, è un fervente sostenitore della Rivoluzione e prova un amore tormentato per Maddalena, contessa di cui è al servizio. Maddalena, a sua volta, è affascinata dal poeta Andrea Chénier, che le dedica versi carichi di passione.

Il triangolo di sentimenti si intensifica con il confronto tra Gérard e Chénier, culminando in un duello che lascia il servo ferito. In seguito, Gérard testimonia contro il poeta, portandolo alla condanna a morte. In un gesto estremo, Maddalena si sacrifica per condividere il destino di Chénier, unendo il suo amore a quello dell’amato sulla strada verso la ghigliottina.

Un successo immortale

Andrea Chénier debuttò alla Scala di Milano il 28 marzo 1896, riscuotendo un trionfo immediato. Da allora, è stata rappresentata in teatri di prestigio come il Regio di Torino, l’Academy of Music di New York, e le scene di Mosca, San Pietroburgo, Buenos Aires e Londra. Il pubblico rimase incantato dalla struttura drammaturgica, caratterizzata da rapidi colpi di scena e da un dinamismo che anticipava il linguaggio cinematografico.

Regia e scenografia

La regia di Andrea Cigni cerca di far dialogare la dimensione sociale con quella intima, dando vita ai personaggi con profondità e realismo. Il contrasto tra le classi sociali, sconvolte dalla Rivoluzione Francese, è centrale, ma viene vissuto attraverso le emozioni e i conflitti personali dei protagonisti.
 La scenografia assume un ruolo chiave nel raccontare questa evoluzione: inizialmente, si presenta con un’immagine quasi oleografica e idealizzata del mondo aristocratico, dove il lusso e l’eleganza suggeriscono un’illusione di stabilità e ordine, dove i vizi della nobiltà e l’insipienza dei nobili vengono caricati quasi all’eccesso. Tuttavia, sotto la superficie, si avverte il fermento del cambiamento. Con l’ingresso del popolo e l’avanzare della rivoluzione, l’estetica si fa via via più cruda e realistica, riflettendo la violenza e il caos del collasso del vecchio regime.

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