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Stasera

Recupera le opere d'arte rubate: Sara Aly e la sua conferenza sulle donne dell'antico Egitto

La storia della ricercatrice italo-egiziana che collabora per il British Museum. Chiunque potrà ascoltarla in biblioteca

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

10 Gennaio 2025 - 10:11

Recupera le opere d'arte rubate: Sara Aly e la sua conferenza sulle donne dell'antico Egitto

Lavora come investigatrice di crimini d’arte al British Museum. Nel 2023 si è infatti scoperto che dei manufatti sono stati rubati dal museo: è stato quindi creato un progetto ad hoc per cercare di recuperare questi oggetti andati persi. È un profilo interessantissimo quello di Sara Aly, egittologa vigevanese di origini egiziane che ha consolidato il suo nome anche nel Regno Unito. Parlerà stasera (venerdì 10 gennaio alle 21 presso la sala Franzoso della biblioteca Mastronardi di Vigevano, a ingresso libero) del ruolo delle donne nell'Antico Egitto.

«Questo - anticipa - è un argomento molto interessante, perché prima di tutto la loro condizione sociale era ottima in confronto a qualsiasi altra civiltà del mondo antico, persino piu avanzata di quella delle donne nell'antica grecia. Infatti in Egitto le donne erano padrone di se stesse, non sottostavano all'autorità di un uomo nella quotidianità. Questo però non toglie che gli uomini erano gerarchicamente piu importanti, e dunque avevano in mano ogni aspetto politico, amministrativo e governativo.
In secondo luogo, parlerò delle diverse vite che conducevano le donne di diversi strati sociali. Questo mi porterà a menzionare alcune delle regine piu' importanti e influenti, come Nefertiti, Hatshepsut, Nefertari e Cleopatra, ma anche di membri dell'élite e dello strato piu' povero della società. In questo modo avrò l'opportunità di parlare dei lavori che le donne svolgevano, del rapporto con la religione, la maternità e appunto del rapporto con gli uomini (padri, figli, fratelli e mariti)».

«Tengo questa conferenza perché ne organizzo una ogni anno da ormai tre anni a questa parte. Di solito verso settembre vengo a Vigevano trovare i miei genitori, e passo dalla biblioteca per chiedere ai responsabili se gli piace l'argomento. Poi decidiamo una data che negli ultimi due anni è sempre gennaio. La prima avevo deciso di farla ad ottobre del 2022, perché era il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon da parte di Howard Carter e il bicentenario della decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-Francois Champollion. Siccome era andata molto bene ho poi deciso di continuare. Fin dalla prima volta ho scelto in biblioteca perché è il posto in cui ho passato più tempo a studiare in tutta la mia vita (ho iniziato ad andarci all'età di 13 anni, sino alla fine dell'università). Ora mi piace l'idea di restituire un po' di quello che ho imparato negli anni in e ad un posto che mi ha dato tanto, e probabilmente molte delle cose che oggi so le ho studiate proprio lì».

Sara Aly ha terminato il suo master (era agosto del 2023) alla University of Manchester nel Regno Unito, e ora lavora come investigatrice di crimini d'arte al British Museum. Il progetto si basa su due aspetti importanti: il primo è lo studio della documentazione d'archivio per capire cosa è stato perso, e il secondo è la ricerca effettiva di questi oggetti sul mercato dell'arte. Aly si occupa di questo secondo aspetto, con molta ricerca su cataloghi di aste di antichità e commercianti d'arte. Dal 2023 è impegnata anche nell’analisi di sarcofagi nella missione archeologica franco-egiziana che lavora al Ramesseo, il tempio funerario di Ramses II, detto anche Ramses il grande. Collabora ancora al Circulating Artefacts project, per identificare gli oggetti rubati sul mercato dell'arte tramite uno studio della provenienze del singolo oggetto (è un lavoro che supporta le indagini della polizia in quanto loro non sono esperti di cultura materiale dell'antico Egitto, e quindi hanno bisogno di persone che gli dicano quali oggetti sono sospetti e perché).

LA SUA STORIA

«Io sono nata e cresciuta a Vigevano da genitori egiziani. Fin da bambina sono sempre stata molto curiosa e mi è sempre piaciuto leggere molto. Mia madre, che in Egitto era architetto, passava tutti i weekend a farmi fare (e a mio fratello) i compiti di matematica con le sorprese delle uova Kinder. Dunque essendo brava in matematica alle medie ho deciso di fare il liceo scientifico, al Cairoli. Presto però mi sono resa conto che preferivo leggere che fare equazioni e che infatti ero negata in algebra. La storia comunque non mi piaceva molto, finché un giorno ho scoperto che la si può leggere immaginandosi tutto come fosse un racconto. Da lì me ne sono innamorata. Dunque la scelta dell'università non é stata difficile: Lettere antiche era l'unica opzione che avevo in testa. Il primo giorno in cui sono andata in università mi sono imbattuta nella prima lezione dell'anno del corso di Egittologia e, nonostante non fosse stato un argomento di cui mi ero particolarmente interessata in passato, è stato amore a prima vista. Alla fine della lezione ricordo di aver chiamato mia madre e averle detto "da grande voglio fare l'egittologa", e così è stato. Da quel momento in poi tutto ciò che ho fatto l'ho fatto con l'unico pensiero di voler diventare egittologa. Per esempio: di solito in Statale a Milano quando io la frequentavo c'erano le sessioni d'esame a settembre, ma io non ho mai dato esami a settembre perché d'estate andavo sempre in Egitto a fare stage al Grand Egyptian Museo (che è stato inaugurato da poco). Una volta che mi sono laureata ho preferito non iscrivermi alla magistrale, ma fare direttamente un master all'estero. Quindi ho mandato la candidatura a Leida, nei Paesi Bassi, perché è una delle migliori università al mondo in Egittologia. Nel mentre sono stata presa a fare uno stage al British Museum in un progetto che si chiama Circulating Artefacts, che ricerca antichità egizie rubate sul mercato dell'arte. Era gennaio 2020 e dovevo stare un mese per poi iniziare il master a Leida a febbraio dato che nel mentre ero stata accettata. Dopo due settimane nel progetto ho fatto un'altra chiamata a mia madre dicendole "voglio stare qui, voglio fare la ricercatrice di crimini d'arte di antichità egizie": è stato un'altro amore a prima vista perché sapere di contribuire al rimpatrio di oggetti rubati è una sensazione indescrivibile. Il mio master a Leida è stato posticipato a settembre 2020, ma siccome poi è iniziato il Covid ho deciso di non farlo più lì perché per mantenermi avrei avuto bisogno di un lavoro, che sapevo non avrei trovato a Leida. Nel 2021 ho quindi iniziato un master in Egittologia alla University of Manchester che ho finito ue. Ho poi subito iniziato a lavorare a questo progetto da Settembre 2023. Il futuro? Vorrei iniziare un dottorato, ma non so ancora né dové ne quando».

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