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La conferenza

Il castello di Vigevano visto col georadar

Stasera a San Dionigi le immagini delle ultime ricerche

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

14 Febbraio 2025 - 15:55

Il castello di Vigevano visto col georadar

Immagini e filmati dedicati al maniero di Vigevano e alla sua storia. Si parlerà delle stanze che, ancora, non si possono visitare, anche in chiave di rilancio turistico. Sono le premesse de “Il castello svelato e indagini georadar”, la conferenza ad ingresso libero prevista per venerdì 14 febbraio alle 21 presso l’auditorium San Dionigi. Due relatori: il referente di archivio storico e musei civici di Vigevano, Pier Luigi Muggiati, e il ricercatore Marco Penza, specializzato nella “Vigevano nascosta”. L’evento è parte del programma relativo alla mostra “Vigevano 1494 – Ludovico il Moro e la città che sale”.

Si tratta di una serata divisa in due parti. Nella prima parte sarà proiettato nuovamente il video presentato lo scorso 25 luglio presso la sala dell’affresco del castello. Un filmato molto originale, realizzato con grande efficacia e dotazione tecnologica dalla ditta Global Brand Communication di Vigevano, che presenta tutte quelle parti del castello oggi non accessibili per motivi di sicurezza, non ancora restaurate ma non per questo meno interessanti delle parti oggi visitabili. Un modo di esplorare virtualmente spazi che si spera un giorno vengano aperti al pubblico. «La seconda parte della serata, invece – descrive Muggiati – vedrà la presentazione dei principali risultati di indagini preliminari realizzate con la tecnologia “georadar” (più precisamente G.P.R, sigla di Ground penetrating radar) dalla ditta Radar Geoservizi di Torino grazie al generoso contributo di Assomac. Si tratta delle prime ricerche effettuate a Vigevano con questa tecnologia, che permette di leggere resti e segni di costruzioni sotto il livello del terreno. Tali indagini hanno già dato risultati e spunti di approfondimento interessanti che saranno utilizzati per le prossime indagini». L’Associazione Nazionale Costruttori Tecnologie per Calzature, Pelletteria e Conceria, infatti, patrocina l’evento.


Appassionata la descrizione di Marco Penza. Lui cura la pagina Facebook “Vigevano storica”. «L’argomento è interessante: le indagini eseguite tramite georadar erano già state svolte privatamente da me per l’abbazia di Santa Maria Maggiore di Lomello, ma devo ancora pubblicare i dati. Così mi sono rivolto a Muggiati, chiedendo la possibilità di fare la stessa cosa qui. Attraverso la propagazione di onde elettromagnetiche che rimbalzano in base a quello che trovano, si riproduce un’immagine che indica se nel sottosuolo ci sono manufatti celati. Immaginate un “tagliaerba” che passa sul terreno e geolocalizza tutto, e un’antenna ad ampio spettro con la quale abbiamo scandagliato buona parte del cortile interno del castello, quello che si affaccia sul maschio». Si cercavano i resti del muro di cinta del fossato: ne sono stati individuati alcuni tratti in maniera abbastanza corrispondente alle mappe dell’epoca. Corrisponde del tutto, invece, il funzionamento del pozzo che si trova davanti alle cucine. Il georadar ha individuato dell’acqua. Inoltre, un cunicolo (o presunto tale) che percorre il profilo affianco alla strada che va dalla torre al maschio, parallelo di circa un metro e profondo una cinquantina di centimetri. Forse è una conduttura, forse altro. «Siamo certi – conclude il ricercatore – di avere individuato una stanza segreta con un soffitto a volta, mai segnalata prima. Le sue potenzialità sono alte, anche nell’ambito di promozione del castello stesso: è recente la scoperta del passaggio che collegava il castello di Milano a Santa Maria delle Grazie, proprio grazie alle indagini georadar». Ma per saperne di più bisogna esserci il 14.


“Vigevano 1494 – Ludovico il Moro e la città che sale” è ancora visitabile nella Seconda scuderia del castello Sforzesco di Vigevano. Espone riproduzioni di documenti d’archivio provenienti dall’Archivio Storico di Vigevano e dall’Archivio di Stato di Milano, fotografie, cartografia antica, rilievi, molti dei quali eseguiti per l’occasione, modelli lignei, anch’essi prodotti per l’esposizione tra cui quello, imponente e bellissimo, che riproduce il castello com’era 530 anni fa. Neanche l’intento cambia: illustrare con dovizia di mezzi, il periodo fondativo della Vigevano moderna, per renderne sempre più consapevoli i cittadini e corroborarne l’identità culturale. L’ingresso è gratuito da martedì a domenica, oltre che nei giorni festivi, dalle 14 alle 18 e in altri orari su prenotazione. Chiusura lunedì.

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