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Il mito fondativo dell’Albania raccontato nel romanzo di Stefano Amato

Domenica lo scrittore sarà ospite della rassegna letteraria “Narrare l’antico”

Ilaria Dainesi

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20 Febbraio 2025 - 17:26

Il mito fondativo dell’Albania raccontato nel romanzo di Stefano Amato

Un particolare della copertina del romanzo “L’ultima candela di Krujë” di Stefano Amato

È un libro importante, vincitore della quinta edizione del “Premio Neri Pozza sezione giovani”, quello che sarà presentato domenica pomeriggio a Gambolò nell’ambito di “Narrare l’antico”. La rassegna letteraria dedicata al romanzo storico, organizzata dal Museo Archeologico Lomellino, quest’anno è giunta alla sua nona edizione e sta registrando ottimi riscontri di pubblico, con presenze in costante crescita. Stefano Amato sarà l’ultimo ospite di questa edizione; lo scrittore, 38 anni, ha già pubblicato diversi libri: Mio Padra (2022) e i racconti Due piccole mandorle e un grande tartufo, Guerino e il drago (2018) e Storia della bambina a cui rubarono le mani (2019). Cresciuto nella comunità arbëreshë (albanesi d’Italia, una minoranza etno-linguistica albanese storicamente stanziata in Italia meridionale e insulare) di Eianina, in provincia di Cosenza, Stefano Amato insegna storia dell’arte a Piacenza.

Con “L’ultima candela di Krujë” l’autore «si misura con il mito fondativo del Paese delle Aquile – spiegano dalla casa editrice – narrando del principe Skanderbeg che guidò la ribellione contro il gigante ottomano, in un romanzo storico che riporta in vita un’epoca di eroi: un omaggio alla tradizione e all’orgoglio del popolo albanese». La storia racconta della città di Krujë, in Albania, che nel 1450 era sotto assedio dei turchi, e delle gesta compiute dal principe Gjergj Kastriota Skanderbeg per difendere il suo regno. E non mancherà una struggente storia d’amore in tempo di guerra.

La locandina della rassegna letteraria "Narrare l'antico", organizzata a Gambolò

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