Cerca

rassegna di teatro partecipato

Al Ridotto del Cagnoni “Le mille e una cura”, lo spettacolo nato al CRA

Scritto da Mimmo Sorrentino, sarà in scena il 6 e 7 marzo alle 21

Annalisa Vella

Email:

annalisa@ievve.com

27 Febbraio 2025 - 17:29

Al Ridotto del Cagnoni  “Le mille e una cura”, lo spettacolo nato al CRA

Sul palco Adriana Busi, Monica Garcia Patricia, Gerardo Galantucci e Giuseppe Sciacca

Giovedì 6 e venerdì 7 marzo nella sala Eleonora Duse (Ridotto) del teatro Cagnoni - con inizio alle ore 21 - è in programma il terzo appuntamento della rassegna di teatro partecipato a cura della Cooperativa Teatroincontro. In scena, questa volta, “Le mille e una cura”, scritto e diretto da Mimmo Sorrentino. Sul palco Adriana Busi, Monica Garcia Patricia, Gerardo Galantucci e Giuseppe Sciacca. “Le mille e una cura” è uno spettacolo nato al Cra (Comunità ad alta intensità riabilitativa di Vigevano). «Sono ormai quattro anni che continuo a lavorare a questo testo - dice Mimmo Sorrentino -. Riuscii subito a trovare una lingua per raccontare le storie che mi venivano narrate. Era una lingua molto simile a quella usata con le detenute di media sicurezza. Un misto di poesie e scimitarra. Ma, a differenza dei lavori con le detenute, che non avevano bisogno di una trama interna, nel caso di “Le mille e una cura” mi sembrava che invece ce ne fosse bisogno ed è stato abbastanza complesso trovarla e scriverla».

«Nella rappresentazione che faremo il 6 e 7 marzo ci sarà uno spettacolo del tutto nuovo, sia dal punto di vista narrativo che interpretativo - prosegue Mimmo Sorrentino -. Siamo passati da tredici attori a quattro. In scena ci sarà lo stesso gruppo di attori di “Case Popolari”, fatta eccezione di Luca Cavalieri, a cui si è dato uno spettacolo di riposo dato che è in scena in pratica almeno due volte a settimana».

Il titolo dello spettacolo ricalca uno dei più bei titoli della storia della letteratura: “Le mille e una notte”. Mille più uno. Per Borges nessuno ha inventato un’espressione più felice per descrivere l’infinto. «La cura, come ci insegna Heidegger, è un continuo infinito, l’originaria apertura dell’esserci. Curare per curarsi. Ci si apre per esserci. Ed è questo che accade nello spettacolo. Gli attori si aprono per esserci ed è nell’esserci che si prendono cura del pubblico», spiega Sorrentino che, nel raccontare lo spettacolo, non può non riportare una frase che gli fu detta da una ragazza anoressica incontrata in un suo laboratorio alla Residenza Gruber di Bologna. “La cura nasce dal dolore e dalla mano di qualcuno che ti offre qualcosa di meglio del dolore”.

Ed è forse questo uno dei principi cardine della ricerca e proposta artistica della cooperativa Teatroincontro. Offrire con i propri
lavori, sia a chi li recita che a chi li guarda, qualcosa di meglio del dolore. E la proposta trova sempre di più il consenso del pubblico. «Dal nostro primo spettacolo di quest’anno (messo in scena il 17 gennaio) ad oggi abbiamo avuto oltre mille spettatori. Il lavoro di monitoraggio, come in ogni azienda - dice Luca Cavalieri - per noi è essenziale, e non solo riguardo al numero di spettatori che ci permettono di capire come modificare le procedure di comunicazione, ma anche riguardo alle procedure di produzione. Dal numero di ore di prove, ai costi eccetera».

BIGLIETTI: 10 euro. Per prenotazioni e informazioni contattare teatroincontrocoopsoc@gmail.com
oppure via whatsapp al numero 351 8589448.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400