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Pace e speranza: il messaggio di Danilo Dolci rivive con il figlio Amico

Vigevano: all'auditorium del Caramuel, a ingresso libero, le testimonianze sul “Gandhi italiano”. Il 9 toccherà all'ex calciatore Padovano, vittima di un pesante errore giudiziario

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

10 Aprile 2025 - 15:15

Pace e speranza: il messaggio di Danilo Dolci rivive con il figlio Amico

Danilo Dolci era “il Gandhi italiano”. Poeta, educatore, attivista non violento, destò scalpore negli anni Cinquanta e Sessanta per i suoi scioperi della fame che denunciavano casi di indigenza e marginalità, per le sue proteste pacifiche ma clamorose. Una per tutte: lo “sciopero alla rovescia” in Sicilia, coi disoccupati che si sono organizzati per sistemare una strada dissestata. Una figura unica, fondamentale nella storia contemporanea italiana. Uno dei suoi figli è Amico Dolci. Amico Dolci ne porta avanti il messaggio. Amico Dolci sarà ospite a Vigevano venerdì sera, a ingresso libero. Sarà il protagonista del primo dei tre incontri della rassegna “A scuola di pace”. L’11 aprile dalle 21 le porte dell’auditorium della scuola superiore Caramuel saranno aperte. “La maieutica reciproca come metodo di pace” non sarà una semplice conferenza ma un momento di confronto. L’ospite risponderà alle domande degli studenti in primis, ma anche di tutti i presenti.
«Amico Dolci – spiega l’insegnante di religione del Caramuel Cristiano Zatti – ha portato avanti le caratteristiche, dal punto di vista visionario, del papà. L’idea di dover per forza trovare una soluzione sedendosi con tutti gli interpreti possibili e la voglia di essere voce e portavoce mancano tantissimo nella società di oggi. L’idea di Dolci e del figlio è quella di lavorare ancora nella dimensione di co-abitazione tra idee diverse». Verranno anche lette delle poesie di Danilo. Si preannuncia un momento di suggestione estrema.

Amico Dolci


L’ospite del 9 maggio sarà un altro personaggio celebre ma completamente diverso, Michele Padovano. L’ex calciatore della Juventus negli anni Novanta scontò dopo il ritiro 3 mesi in carcere e 8 ai domiciliari per accusa di traffico di droga, prima di venire assolto definitivamente. Un’esistenza caduta nel baratro, da innocente, che ora Padovano racconta come testimonianza di sofferenza e rinascita. Una sofferenza che pareva senza soluzione. Un’altra storia preziosa da ascoltare, un’altra figura assolutamente da conoscere. Venerdì 23, infine, in “Costruire la pace - Dialogo tra istituzioni, cultura e fede” parleranno volti noti in città: il vescovo Maurizio Gervasoni, la sindaca facente funzione Marzia Segù, i professori Matteo Loria e Milena Santerini. È invitato anche l’onorevole Alessandro Cattaneo.

Michele Padovano


Questa rassegna è giunta alla terza edizione ed è realtà grazie al Comune di Vigevano, alla Diocesi, ai docenti di religione del Caramuel e a tanti ex alunni che hanno contribuito. «Volevamo trovare – conclude Zatti – qualche testimone della pace che con la propria vita o quello che gli è accaduto ha dovuto fare i conti non con la pace come assenza di conflitto, ma come ricerca di soluzioni al conflitti stessi».

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