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Domenica in Sotterranea

“La più bella bandiera”: lettura teatrale per Carlo Natale, fondatore dell'Informatore

A ingresso libero, con la voce di Corrado Gambi, nell'ambito della mostra sugli 80 anni del nostro giornale

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

22 Maggio 2025 - 16:31

“La più bella bandiera”: lettura teatrale per Carlo Natale, fondatore dell'Informatore

«Il giornale sarà per tutti e di nessuno. Mantenendo tali propositi, crediamo di assolvere un nobile compito che richiede, ora più che mai, un coraggioso e volenteroso sforzo comune di quanti già lottarono e sacrificarono per conquistare la Libertà!»... Così scriveva Carlo Natale, fondatore del settimanale e membro del CLN di Vigevano, nel 1945. L’antifascismo, con la Costituzione nata dalla Resistenza, rappresenta dunque il Dna di questo giornale.

“La più bella bandiera - Carlo Natale e la Vigevano libera” sarà la lettura teatrale a ingresso libero di domenica 25 maggio alle 21 nella strada sotterranea del castello di Vigevano, nell'ambito della mostra sugli 80 anni dell'Informatore Vigevanese. Dirige Corrado Gambi.

Una scrivania… la sua scrivania originale… una radio… le sue cose… una vecchia macchina da scrivere, una lampada, fogli, giornali, testimoni del tempo che riemergono come in un sogno, un ricordo… oggetti suscitatori di memoria, che evocano storie, che evocano La Storia, quella con l’esse maiuscola, quella di chi ha contribuito a costruire ciò che siamo oggi, di chi ha contribuito a costruire un paese libero e democratico… la storia di una persona libera, antifascista indipendente, che sfugge ad ogni tentativo di “facile catalogazione”… la storia di un giornalista che ha fondato un giornale con l’intento che fosse di tutti, libero, democratico, ed appunto indipendente… la storia di un uomo che tra le tante attività della sua vita, (giornalista, imprenditore, membro del CLN, presidente della Croce Rossa di Vigevano, azionista della Casa di Cura “Beato Matteo” di Vigevano, importantissima realtà sanitaria cittadina…) ha fondato, addirittura nel 1946, la Società Amici dell’Arte e della Cultura, “allo scopo di riunire quanti desideravano elevare lo spirito ed arricchire l’intelletto, animati dall’amore per l’arte e per la cultura”, un segno incredibile di quale attenzione alla crescita e allo sviluppo sociale vi era all’indomani della conclusione della catastrofe della II Guerra Mondiale. Forse la storia di un’Italia che non esiste più… forse la storia di persone che sembra non esistano più…


Una figura al tavolo di lavoro sta scrivendo… come se dovesse preparare qualcosa… uno scrittore, un giornalista, un professore, Carlo Natale stesso… chissà… Le storie emergono dagli scritti, come musiche uscite da una radio d’epoca… frammenti di un puzzle che solo apparentemente fatica a completarsi e che forse è giusto che non si completi… perché parte di una storia ancora “in essere”, una storia proseguita dai parenti di Carlo Natale che ne hanno ereditato lo spirito e l’ideale.

Corrado Gambi, attore, regista ed autore della cooperativa teatrale Le Tre Corde, presta la voce in questa strana atmosfera quasi “radiofonica” che gioca sulla grande forza evocativa, appunto, di voci e suoni che giungono da lontano senza perdere di efficacia e modernità, per un’operazione di rievocazione e trasmissione di memoria… Scegliere di avere memoria, scegliere di ricordare e scegliere di trasmettere la memoria non sono azioni scontate. È necessario mantenere viva la memoria della Storia e cercare di ancorarla saldamente al presente, perché la memoria è la chiave di comprensione di ciò che stiamo vivendo… La memoria di ciò che è stato è allo stesso tempo chiave che apre la porta del “qui ed ora” e che permette di aprire quella di “ciò che sarà” senza disastri… o almeno così ci auguriamo. E tutto questo passa necessariamente anche attraverso la memoria della storia di tante persone come Carlo Natale…

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