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Cinque appuntamenti
08 Giugno 2025 - 10:08
Una rassegna di cinque concerti, con l’obiettivo neanche troppo nascosto di attirare turisti. Di far sì, quindi, che gente da fuori attirata dalla qualità delle proposte venga a Vigevano, si goda la musica e poi visiti anche la città. Dopo una lunga pausa - l’ultima stagione risale al 2019 - riprende la rassegna di concerti Musica a San Dionigi, stagione voluta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e che ora si avvale della collaborazione tecnica dell’associazione Canone Inverso e della direzione artistica di Gian Paolo Zeccara. Come sempre l’entrata è libera, fino ad esaurimento dei posti a sedere disponibili.
Come prima del Covid, lo scopo di questa stagione è quello di far conoscere alcuni dei più straordinari talenti internazionali al pubblico vigevanese, insieme a quello di accogliere appassionati della grande musica classica del circondario nel prestigioso auditorium San Dionigi. Si tratta di una stagione unica nel suo genere. «Tra le peculiarità di questa ricercata unicità - aggiunge Zeccara - il primo evento (domenica 15 giugno, ore 16) “Concerto per flauto e arpa K 299 e Sinfonia n. 36 K 425”, conosciuta come “Linz” per il luogo della sua prima esecuzione, vede la presenza di tre formidabili artiste riunite nel nome di Wolfgang Amadeus Mozart: la flautista Laura Faoro, l’arpista Maria Gilda Gianolio e la direttrice d’orchestra Margherita Colombo, a capo della entusiasmante Orchestra delle Alpi, una giovane formazione trentina e bilingue (italiana e tedesca) con sede a Rovereto e che ha già al suo attivo numerosi concerti e rappresentazioni operistiche».

Il secondo concerto (domenica 29 giugno, ore 16) è incentrato sul nome di Johannes Brahms e di questo amato compositore romantico nato ad Amburgo sono state scelte due delle tre Sonate per violino e pianoforte, la n. 2 op 100 e la n. 3 op. 108. Solista d’eccezione Alessio Bidoli, violinista milanese, classe 1986, che da circa dieci anni è presente con successo sulla ribalta internazionale con un repertorio tra i più raffi nati che un violinista possa vantare: da Vivaldi a Nino Rota, da Tartini a Luís de Freitas Branco; da Saint-Saëns ad Antonio Bazzini e Camillo Sivori. Bruno Canino non ha bisogno di presentazioni, tanto il suo nome è noto a tutti gli appassionati di musica classica; solo due parole per esprimere il nostro piacere di averlo a Vigevano per questo pomeriggio musicale con musica di altissimo livello.

Il terzo concerto (domenica 6 luglio, ore 16) è ancora dedicato a Mozart con composizioni di estrema bellezza ed intimità (Trio per clarinetto, viola e pianoforte, K 498 detto ‘Kegelstatt’ – che tradotto dal tedesco significa luogo dove si gioca ai birilli, qualcosa di simile ad una moderna pista da bowling – e il Quintetto per clarinetto e quartetto d’archi, K 581) scritte per la stretta cerchia di amici viennesi che facevano capo alla casa del celebre medico e botanico Nikolaus Joseph von Jacquin. Tomer Sharoni è il clarinetto solista di entrambi questi capolavori: nato in Israele nel 1995, ha studiato con François Benda e Jordi Pons al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, conseguendo sia il Bachelor che il Master. È apparso in progetti di musica da camera accanto a solisti come Mischa Maisky e sotto la direzione di Heinz Holliger. Il pianista Adelajd Zhuri è nato in Albania, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di sei; nel 2017 intraprende gli studi triennali e biennali laureandosi poi con il massimo dei voti, Lode e Menzione presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste. Negli ultimi sei anni ha vinto più di 25 premi in diversi concorsi in Italia e all’estero. Il Quartetto Zephyros nasce nel 2022 all’interno del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, dall’incontro di quattro giovani provenienti da percorsi diversi ma accomunati da una profonda affinità artistica e da una passione per la musica da camera. Il quartetto ha avuto il privilegio di perfezionarsi con artisti di fama internazionale quali Pavel Berman, Yuval Gotlibovich, Asier Polo e Massimo Quarta.

Il quarto concerto (domenica 13 luglio, ore 16) vede come unico protagonista il pianista coreano Junhee Kim, un talento straordinario che ha fatto dire ad Aldo Ciccolini – presidente della giuri del concorso Marguérite Long- Jacques Thibaud del 2007 – parole di grande ammirazione: «Suona con estrema concentrazione e, nonostante la sua età, ha già raggiunto un livello di musicista professionista di tutto rispetto». Ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale Massarosa nel 2013 e il Secondo Premio al Concorso Internazionale Marguérite Long- Jacques Thibaud nel 2007. L’anno scorso ha pubblicato un CD per la Deutsche Grammophon dedicato interamente a Franz Liszt. Per Vigevano ha preparato un recital di soli pezzi pianistici di Maurice Ravel, il cui 150° anniversario della nascita cade proprio in questo 2025.

L’ultimo, quinto concerto non sarà eseguito presso l’auditorium San Dionigi, ma presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo (domenica 20 luglio, ore 16) e vedrà di scena il Quartetto Samartia e due suoi ospiti di eccezione, il violista Andriy Savych e il violoncellista Alexander Zyumbrovskiy. Il programma vede le esecuzioni di due bellissimi sestetti d’archi, rispettivamente di Antonín Dvořák (l’op. 48) e di Reinhold Glière (il Terzo, op. 11). Come dice il nome, tutti i componenti del sestetto sono ucraini – Samarzia era il nome dell’Ucraina in periodo romano – ma vivono in Occidente da moltissimi anni. Il prestigioso primo violino del quartetto, Artem Dzeganovskyi, è tra i violinisti di alcuni rinomati gruppi barocchi italiani, tra i quali spiccano il Giardino Armonico e l’ensemble Estro Vagante.

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