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Per sei mesi al Museo archeologico nazionale della Lomellina

Una “camera delle meraviglie” contemporanea

L'installazione suggestiva dell'artista Cunéaz inaugura domenica 15 giugno

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

11 Giugno 2025 - 19:39

Una “camera delle meraviglie” contemporanea
2025-06-15 13:30:00 2025-12-15 18:00:00 UTC Una “camera delle meraviglie” contemporanea www.informatorevigevanese.it

Tanti piccoli scrigni da osservare e scoprire a lungo. Creazioni che uniscono passato e presente e che sono, quindi, atemporali, come provenissero da mondi lontanissimi.
Una “Wunderkammer contemporanea”, cioè la camera delle meraviglie settecentesca che raccoglieva oggetti inusuali da dovunque, arricchirà per sei mesi la stanza più preziosa del MANLo, il Museo Archeologico nazionale della Lomellina nel castello di Vigevano. Quella, cioè, che contiene la collezione Strada. L’opera dell’artista valdostana Giuliana Cunéaz, “Matter waves unseen” sarà presentata da ella stessa domenica 15 giugno alle 15,30. Sarà poi visitabile fino al 15 dicembre: sei mesi in cui non mancheranno eventi correlati e laboratori.
In pochi ancora hanno avuto la fortuna di ammirare l’opera: è di proprietà del museo di Arte digitale di Milano, che deve ancora aprire. «Lavoro - ha spiegato Cunéaz in anteprima - con le nuove tecnologie, sulle relazioni tra le immagini virtuali e la materia reale. Cerco di far dialogare l’arte tradizionale con quella digitale. Creo, infatti, sculture digitali». Questa “archeologa del futuro”, che osserva gli oggetti al microscopio per cercare le proprie suggestioni, crea le forme con un software e poi le modella in argilla cruda dando loro l’aspetto di reperti arcaici. Il risultato è questa installazione composta da tre elementi. Uno in ferro e legno con quattordici cassetti e le piccole sculture di argilla rivestite di patina madreperla lì contenute. Infine, uno schermo centrale che proietta ininterrottamente l’animazione lunga 3 minuti e mezzo, in tre dimensioni, di onde di materia. Un continuo mutare di costruzione e decostruzione di forme. Lì, nel filmato, ecco onde di terra in un’atmosfera molto neutra, sicuramente non terrestre, con opere celate all’interno di essa. Ciclicità con distruzione finale.

Dallo scorso novembre il biglietto d’ingresso al MANLo, diretto da Stefania Bossi, è a pagamento: 5 euro una tantum o 10 euro per l’abbonamento di un anno, al netto di riduzioni. Queste tariffe verranno mantenute anche durante l’esposizione dell’opera di Giuliana Cunéaz, e negli eventi correlati.

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