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Mozart tra gli amici

Tomer Sharoni, Adelajd Zhuri e il Quartetto Zephyros protagonisti domenica al terzo concerto della rassegna Musica a San Dionigi

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

02 Luglio 2025 - 19:24

Mozart tra gli amici

Il terzo concerto della rassegna Musica a San Dionigi (domenica 6 luglio, ore 16) è ancora dedicato a Mozart con composizioni di estrema intimità (il Trio per clarinetto, viola e pianoforte, K 498 detto ‘Kegelstatt’ – che tradotto dal tedesco significa “luogo dove si gioca ai birilli”, qualcosa di simile ad una moderna pista da bowling – e il Quintetto per clarinetto e quartetto d’archi, K 581) scritte per la stretta cerchia di amici viennesi che facevano capo alla casa del celebre medico e botanico Nikolaus Joseph von Jacquin e del suo talentuoso figlio Gottfried e nipote Franziska.

Tomer Sharoni è il clarinetto solista di entrambi questi capolavori: nato in Israele nel 1995, ha studiato con François Benda e Jordi Pons al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, conseguendo sia il Bachelor che il Master. È apparso in progetti di musica da camera accanto a solisti come Mischa Maisky e sotto la direzione di Heinz Holliger. Come clarinettista principale de La Toscanini (Parma), si è esibito ai Festival Verdi e La Toscanini in importanti opere sinfoniche con grandi direttori d’orchestra.

Tomer Sharoni (a sinistra) e Adelajd Zhuri (a destra)

«Sono cresciuto in una famiglia che ama la musica e ho iniziato a suonare a 6 anni, prima il flauto e poi (a 8 anni) il clarinetto - spiega Tomer Sharoni-. Ho scoperto la musica di Mozart a 14 anni e a 16 già eseguivo il suo Concerto per clarinetto con la Jerusalem Symphony Orchestra. Provo profonda gratitudine per la possibilità di potermi esibire come solista in capolavori di musica da camera come quelli che ascolteremo a Vigevano: sono lavori dallo spirito ‘teatrale’ eppure sempre leggere e trasparenti. Tutto appare naturale, eppure profondamente espressivo. Mozart è come un racconto che parla dell’infinito; c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire - un nuovo fraseggio, un’idea inaspettata, dettagli stilistici sottili che rendono la musica sempre fresca e attuale – è musica che cresce insieme con te».

Il pianista Adelajd Zhuri è nato in Albania, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 6 anni; nel 2017 intraprende gli studi triennali e biennali laureandosi poi con il massimo dei voti, Lode e Menzione presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste.

«Fin da piccolo ho avuto la fortuna di partecipare a diversi concorsi musicali e, nel 2017, mi sono trasferito in Italia per proseguire gli studi presso il Conservatorio ‘Giuseppe Tartini’ - sono le sue parole- . Nel 2023 frequento il Master in Specialized Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano. Come ha detto Sharoni, la musica di Mozart sembra semplice all’ascolto, ma per l’interprete è una delle più difficili: non consente errori o eccessi. Mozart richiede un suono puro, un tocco controllato e pulito. Per comunicare tutto questo al pubblico occorre trovare il giusto equilibrio tra rigore formale e libertà interiore».

Il Quartetto Zephyros nasce nel 2022 all’interno del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, dall’incontro di quattro giovani musicisti provenienti da percorsi diversi ma accomunati da una profonda affinità artistica. Il giovane ensemble è formato da Cecilia Michieletto (violino I), Aurora Serena Ritorto (violino II), Marko Thanasi (viola) e Alessandro Parfitt (violoncello).

«Mozart ha trasformato il quartetto in una vera conversazione tra ‘pari grado’, anticipando l’introspezione e la libertà espressiva di Beethoven - spiegano -. Nei suoi quartetti viennesi, come le “Dissonanze” o i “Prussiani”, si percepisce un linguaggio armonico audace, una scrittura orchestrale e una profondità psicologica che aprono la strada alla modernità. Per noi, affrontare queste opere significa misurarsi con un’eredità viva e stimolante».

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