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Al teatro Cagnoni

La sfida alla mafia in un fumetto: mercoledì c'è Pietro Grasso

Il magistrato racconterà la sua biografia e l'amicizia con Giovanni Falcone. L'incontro apre la Rassegna Letteraria. Ecco come partecipare

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

08 Ottobre 2025 - 13:52

La sfida alla mafia in un fumetto: mercoledì c'è Pietro Grasso
2025-10-15 19:00:00 2025-10-15 21:30:00 UTC La sfida alla mafia in un fumetto: mercoledì c'è Pietro Grasso www.informatorevigevanese.it

Una vita sotto scorta, la commovente amicizia con Giovanni Falcone, la lucidità di raccontare come la criminalità organizzata gli abbia condizionato la vita, a lui, uomo che ha deciso di combatterla.
“La sfida alla mafia” questa volta viene raccontata tramite un fumetto. L’intento è serio, anzi serissimo, visto che il relatore sarà Pietro Grasso, già senatore e soprattutto uno dei giudici del primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Lui, presentando “Da che parte stai? - Tutti siamo chiamati a scegliere”, graphic novel, aprirà “Sfide”, l’edizione numero 24 della Rassegna Letteraria vigevanese. Grasso incontrerà il pubblico al teatro Cagnoni mercoledì 15 ottobre alle 21 insieme ad Alessio Pasquini, uno dei co-autori del volume edito da Tunué insieme a Emiliano Pagani e Loris De Marco. Dialogherà col direttore artistico Ermanno Paccagnini e con la giornalista Alessandra Tedesco. Si prenota il posto gratuito sul sito web www.rassegnaletterariavigevano.com.

Pietro Grasso (foto Letizia Battaglia)


«Tramite un mezzo di comunicazione più aderente all’attualità - spiega Pietro Grasso, anche Procuratore distrettuale antimafia per 13 anni - vorrei portare alla conoscenza del pubblico concetti semplici, rapidi ma potenti, adatti non solo alle scuole ma anche agli interessati del tema o a chi non ne sa niente». Si sa, la storia d’Italia è piena di paradossi e quella della Sicilia in particolare. Uno riguarda proprio la biografia di Grasso: il figlio Maurilio, che forse è il vero protagonista della storia, era nel mirino della mafia. Giovanni Brusca, quello che ha premuto il tasto del telecomando che azionò la bomba della strage di Capaci, progettava di sequestrarlo come ritorsione. Poi Maurilio Grasso, diventato poliziotto, ha dovuto proteggere... proprio Brusca, collaboratore di giustizia. E lo ha fatto, naturalmente, con un profondissimo senso del dovere.

«La storia della mia famiglia, con mio figlio e mia moglie Maria (scomparsa di recente, ndr) - prosegue il magistrato - è il senso stesso di quest’ultimo libro, con la scelta quotidiana di stare dalla parte della legalità vista dagli occhi di un quattordicenne, Maurilio appunto. Lui subisce le conseguenze involontarie della professione del padre, come la scorta». Si parte da un omicidio orribile ma comunque dimenticato da tutti, quello di Giuseppe Letizia. Era il 1948, a Corleone. Il ragazzino, 13 anni, vide involontariamente gli uomini che rapirono e ammazzarono il sindacalista socialista Placido Rizzotto. Venne poi eliminato dal capomafia del paese. Si arriva fino al 2015 con l’incontro tra lo stesso Grasso e Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica a cui Cosa Nostra portò via il fratello Piersanti. «Si tratta - conclude Pietro Grasso - di un lavoro di squadra. Io sono l’autore del soggetto, che di fatto coincide con la mia vita. Pasquini, Pagani, De Marco si sono occupati di testi, disegni, colori».


Esiste anche una fondazione, “Scintille di futuro”, che Grasso fondò due anni fa nel giorno (che coincidenza...) dell’arresto di Matteo Messina Denaro. L’obiettivo è sempre quello di promuovere la legalità. Il nome non è casuale. Lo spiega l’ospite di mercoledì. «Giovanni Falcone un giorno in aereo mi regalò un accendino di un certo valore. Voleva smettere di fumare. Il patto era questo: lo avrei tenuto io e, se lui non fosse più riuscito a resistere alla tentazione, allora lo avrei restituito». Sappiamo tutti come è andata. L’accendino è ancora lì, prezioso, tra gli oggetti più cari.

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