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«Cari adulti, imparate a fare i genitori». Lo dice Lancini, psicoterapeuta

L'incontro al teatro Cagnoni, nell'ambito della Rassegna Letteraria

Davide Maniaci

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17 Ottobre 2025 - 11:10

«Cari adulti, imparate a fare i genitori». Lo dice Lancini, psicoterapeuta
2025-10-19 09:00:00 2025-10-19 11:00:00 UTC «Cari adulti, imparate a fare i genitori». Lo dice Lancini, psicoterapeuta www.informatorevigevanese.it

Parole nette, taglienti, affilate come lame ma tremendamente vere. Perché magari ad un adulto non può fare sempre piacere sentirsi dire che è colpa sua, se il figlio adolescente è venuto su in un certo modo. Il problema è che spesso è veramente così, e che pur di non farci i conti si scappa, si lascia il ragazzo nelle sue insicurezze e si peggiora la situazione. Il tema della conferenza di domenica 19 ottobre alle 11 al teatro Cagnoni, con protagonista lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, sarà proprio questo: “Creare un ponte fra adulti e adolescenti”. L’esperto, sempre nell’ambito di “Sfide”, dialogherà col giornalista radiofonico Alessandro Milan.


«Bisogna legittimare - è la premessa del relatore - le emozioni delle nuove generazioni, anziché sminuirle e bisogna soprattutto essere educatori credibili. Come fa una persona adulta a criticare internet, quando lo usa in continuazione? Come fai a imporre delle regole se sei il primo a non rispettarle? Vietano il cellulare a scuola, quando i primi ad usarlo sono i docenti. Inoltre, la violenza deriva sempre dal contesto in cui si cresce. Se un bambino non percepisce il rispetto reciproco, non potrà mai provarlo verso altri». Pum. Schiaffoni sacrosanti a chi dà la colpa agli insegnanti, agli amici, alla società, a tutto tranne che a se stesso quando tira su un ragazzo fragile e insicuro. Fragile, cioè, come quel genitore. «Per quel che mi riguarda - prosegue Lancini - vieterei i social network, come teorizzo da tempo, ma a tutti, non solo ai giovani. Il cellulare di per sé non è un problema, perché l’intelligenza artificiale se ben sfruttata può essere un grande aiuto. E poi siamo alle solite: sento gente che ha costruito il proprio successo unicamente su internet, affermare che internet faccia male... In realtà, banalmente, spesso internet è più credibile degli adulti, e per questo motivo i ragazzi vi si rifugiano all’interno».

I danni causati da genitori impreparati, chiaramente, non si fermano qui. Gli adolescenti di oggi vedono un mondo in cui saranno più poveri e con l’ambiente che gli viene, man mano, disrutto davanti. «Come fai a spiegargli che, davanti a tutto questo sfacelo, non possono nemmeno giocare ai videogame? Una società di adulti che pensa solo agli adulti poi dà la colpa al resto. Ne sono convinto: quando viene chiesto al figlio “come stai?”, ci si aspetta una risposta che... non ci rompa le scatole». Infine c’è la scuola, che ovviamente andrebbe ribaltata come un calzino ma guai. Nessun governo si sogna di farlo. Perderebbe consensi, subito. Immediatamente.

Oltre alle parole a ruota libera c’è un libro, “Chiamami adulto”, edito da Raffaello Cortina. Completa un’ideale trilogia cominciata con “L’età tradita” e poi proseguita con “Sii te stesso a modo mio”. Si tratta di un viaggio attraverso i vari contesti nei quali gli adolescenti costruiscono relazioni: dalla famiglia alla scuola, dai social al gruppo dei coetanei. Un focus sulla fragilità degli adulti che spesso crea un ostacolo a un dialogo veramente costruttivo, mentre la soluzione è nell’ascolto e in una presenza empatica. Attraverso esempi concreti, il libro aiuta genitori, insegnanti e psicologici ad affrontare la sfida più grande: costruire un ponte fra adulti e adolescenti e far sentire ragazze e ragazzi compresi e sostenuti. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione WondySonoIo, nata in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso che nei suoi libri aveva raccontato il suo modo di affrontare la malattia, con il sorriso e l’ironia. Come sempre, si prenota il posto sul sito web della Rassegna Letteraria.

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